CENTRO ITALIA UN ANNO DOPO. LE SFIDE DI CHI RESTA NONOSTANTE IL TERREMOTO

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Non si è mai fermato l’impegno di Adra Italia verso la popolazione colpita.

È trascorso un anno. L’Italia ricorda le 239 vittime del terremoto che il 24 agosto 2016 ha scosso il centro del Paese. Alle 3,36 di questa notte, i rintocchi della campana di Amatrice, uno per ogni persona deceduta quando la terra ha iniziato a tremare, hanno risuonato nel silenzio generale.

“Quella notte la ricordo benissimo, una notte terribile, una notte di morte”, afferma Sabrina Casciola, referente di Adra Italia (Agenzia avventista per lo sviluppo e il soccorso) per gli interventi umanitari post terremoto nel territorio Reatino. “Ricordo i momenti frenetici in cui cercavamo di rintracciare amici che sapevamo nelle zone colpite. Tutto era cambiato in un attimo, tutto aveva un aspetto diverso e soprattutto in tanti non c’erano più.

Un anno di viaggi avanti e indietro da Rieti ad Amatrice per portare aiuti, conforto, amicizia insieme a chi ha nel cuore la voglia di portare quel sostegno necessario. Nuovi amici che da tutta Italia si sono messi a disposizione per chi improvvisamente non aveva più niente”.

Gli interventi delle istituzioni hanno permesso a numerose famiglie di trovare alloggi temporanei e forse definitivi per chi non può più tornare ad Amatrice, perché lì non gli è rimasto nulla.

Altre famiglie però hanno deciso di restare, nonostante il terremoto, sfidando la precarietà economica e il freddo dello scorso inverno. Adra Italia è rimasta accanto a loro durante tutto l’anno con aiuti in risposta ai bisogni materiali e concreti della quotidianità.

Infatti, l’attività dell’agenzia umanitaria avventista a favore della popolazione colpita dal terremoto non si è mai fermata. “Grazie ai numerosi e generosi donatori, e all’impegno dei volontari abbiamo proseguito i nostri interventi in tutto il territorio italiano”, affermano da Adra Italia.

L’intervento più recente, ma non ultimo, è la donazione di un prefabbricato a un imprenditore agricolo di Servigliano nelle Marche, proprietario di una struttura ricettiva resa inagibile dal sisma del 24 agosto 2016. “Abbiamo donato, insieme alla Società Cooperativa Adelco, un prefabbricato che servirà per portare avanti le attività del camping che vive e offre ospitalità, nonostante le sfide di un territorio che ha subito il sisma”, spiegano da Adra Italia.

Casetta donata
Sono queste le parole chiave inserite nel motore di ricerca web da Aldo Angelini, imprenditore agricolo e proprietario della struttura di ricettività “Cascina degli ulivi” a Servigliano nelle Marche. La struttura, in seguito al sisma del 2016, ha subito danni tali da rendere l’edificio inagibile.

La ricerca nel web ha portato Angelini a incontrare Adra Italia. Una telefonata e subito l’agenzia si è mossa per trovare le possibili soluzioni per risollevare alcune attività dell’azienda. Nella stessa giornata, era arrivata la disponibilità di una donazione parziale di un prefabbricato da parte della Società Cooperativa Adelco che opera nell’edilizia. Così, il 15 agosto, sono stati tirati su i pannelli di “Casetta donata”, destinata a diventare luogo di stoccaggio per le bibite e i prodotti da distribuire agli ospiti del camping.  – Notizie Avventiste

 

“Proseguiremo senza sosta le nostre attività di sostegno, di progettualità e di amicizia in questi territori. Continuate a sostenerci perché è straordinario vedere la realizzazione di progetti, dove ogni singolo gesto di solidarietà contribuisce ad alleviare il quotidiano di una famiglia”, concludono da Adra Italia.

Chi desidera, può donare tramite:

– Conto corrente bancario IBAN: IT 95 E 01030 03203 000000866909
– Conto Corrente Postale n. 160 800 04 intestato a Adra Italia, Lungotevere Michelangelo, 7 – 00192 Roma
– PayPal intestato ad Adra Italia (sia tramite account PayPal che Carta di credito)

Specificando nella causale “Sostegno famiglie del centro Italia”.

(Fonte: AdraNews) via http://news.avventisti.it/

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