Roland Meyer : Ricco erede della Parola

Shares

Sant’Agostino ha detto: «Sia sempre in voi la radice dell’amore, perché solo da questa radice può scaturire l’amore». Probabilmente è quello che è successo con Roland Meyer. Le sue radici, la famiglia, gli hanno insegnato, attraverso la pratica, a servire Dio in ogni circostanza, l’amore per la sua chiesa e lo spirito di missione, con lo scopo di aiutare gli altri. Anche se il nostro albero genealogico non definisce chi saremo, l’esempio è come un sigillo duraturo. Roland Meyer era circondato da bellissimi esempi. Conosceva o aveva sentito parlare di missionari, professori, pastori, editori e persino “traghettatori” di persone di origine ebraica durante la seconda guerra mondiale. Tra di loro, alcuni hanno dato la loro vita in nome dell’amore per il proprio prossimo.
Vi invitiamo quindi a fare un viaggio indietro nel tempo e a scoprire due famiglie che hanno influenzato la vita e il lavoro di Roland Meyer…così come della Chiesa Avventista in Svizzera.  


La famiglia Streit-dit-Provins

Henri Streit-dit-Provins è nato nel 1866. Era il bisnonno materno di Roland. Sua moglie, Marie, è nata nel 1872. Nel corso degli anni, il cognome è stato semplificato in “Provin” senza la “s”. Henri e Marie vivevano nella cittadina di Le Locle, nel Giura Svizzero, dove gestivano una piccola impresa di orologeria. Hanno avuto tre figli, due femmine e un maschio: Marthe, Esther e Abel, il nonno materno di Roland. Il messaggio biblico insegnato dagli avventisti del settimo giorno ha colpito la famiglia Provin. Tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo decisero di vendere la loro azienda per avviare, a loro spese, un’attività autonoma di evangelizzazione. Ben presto Henri Provin è stato assunto come pastore dall’unione del Léman (l’attuale FSRT). Ha poi lavorato nella regione di Yverdon, poi nel Canton Vallese, dove ha avuto esperienze straordinarie con Dio. La famiglia Provin rimane il simbolo del sacrificio, della devozione, del coraggio e della fede nel servizio della chiesa e nei confronti del prossimo.

 

La famiglia Meyer

Contemporaneamente, nella regione di Losanna, un’altra famiglia scopre il messaggio avventista: la famiglia di Frédéric Meyer (il bisnonno paterno di Roland), nato nel 1854, e di Pauline Zbinden-Meyer, nata nello stesso anno. La coppia ha otto figli, quattro dei quali lavorano per il movimento avventista: Albert (il nonno paterno di Roland), Paul e Oscar decidono di diventare pastori mentre Ernest diventa tipografo. Paul e Oscar seguono una formazione biblica presso la scuola missionaria di La Lignère, a Gland, all’inizio del XX secolo. Come era tradizione all’epoca, la Svizzera forma pastori che poi partono all’estero, spesso per far conoscere la chiesa avventista e il suo messaggio o per sviluppare e sostenere una realtà avventista nascente.

Paul, diventato pastore, venne nominato presidente dell’unione portoghese, e in seguito lavorò in Francia. Ed è lì che a sua volta la sua vita ha preso una svolta straordinaria, soprattutto per l’epoca. Durante i difficili anni della seconda guerra mondiale, fu pastore a Lione. Dopo l’armistizio del 1940 e l’occupazione tedesca nell’Europa occidentale, si svilupparono reti di resistenza, compresa quella Olanda-Parigi di Jean Weidner, che aveva lo scopo di portare in Svizzera gli ebrei provenienti dai Paesi Bassi, dal Belgio e della Francia, così come di aiutare i numerosi piloti alleati dell’aviazione caduti in Francia a nascondersi e a ritornare alle loro basi. Paul Meyer e sua moglie Martha ospitano e ricevono un gran numero di rifugiati. Mentre una stretta collaboratrice di Jean Weidner stava per prendere il treno per Lione per compiere una missione a Tolosa, venne arrestata e portata alla stazione di polizia. Butta a terra un piccolo taccuino, raccolto pochi minuti dopo da un uomo ma sequestrato subito dalla polizia. Viene portata negli uffici della Gestapo dove viene sottoposta per giorni a interrogatori e torture indicibili, di indescrivibile crudeltà. La Gestapo vuole sapere dove vivono le persone i cui nomi erano scritti in questo taccuino. Finisce per crollare e decide di parlare. L’indirizzo del pastore Paul Meyer a Lione viene dato alla Gestapo: Paul venne arrestato dai servizi di Klaus Barbie il 27 marzo 1944. Morì nel campo di concentramento di Dachau il 23 gennaio 1945, pochi mesi prima della liberazione.

Oscar Meyer diventa docente e pastore in Francia. È stato segretario dell’unione di Léman (FSRT), presidente della FFS, della FFN e dell’UFB. Dal suo primo matrimonio, ha avuto due figli che sono morti precocemente, proprio come sua moglie. A lungo vedovo, sposò in seguito una giovane infermiera di La Lignère, Lucienne Buchet, che nella nostra chiesa è conosciuta come Lucienne Veckringer (dal secondo matrimonio) e che ha appena festeggiato il suo centesimo compleanno, sempre a Gland! (Andare alla pagina Xper leggere la sua storia). Vivranno insieme per circa dieci anni, prima della morte di Oscar.

Anche Ernest Meyer ha segnato la storia della chiesa. Tipografo, ha lavorato a La Lignèrequando questa aveva una tipografia, prima che fosse trasferita a Dammarie-lès-Lys (in Francia). Ernest era anche un musicista, uno dei pionieri nella creazione della nota raccolta di canzoni, “Hymnes et Louanges”.

Non dimentichiamoci di Albert, che ha lavorato come pastore in Francia e poi in Svizzera a Yverdon, Sainte-Croix, Neuchâtel e poi in Alsazia (bilingue), in Africa del Nord (Algeria e Marocco). Tornato in Francia, è stato pastore nel territorio occidentale, poi presidente della FSRT e dell’unione svizzera. Organizzava grandi campagne evangelistiche con più di 1.200 persone, contribuendo così alla promozione del vangelo e alla crescita delle chiese. Termina il suo ministero come segretario dell’associazione pastorale della divisione. Con sua moglie Marguerite, ha avuto tre figli: Raymond, Isabelle, che sposerà un pastore italiano, e Sylvain.

Raymond è stato insegnante a Collonges, pastore in Francia, redattore della rivista Signes des Tempse di Revue adventiste, poi missionario in Tunisia e in Senegal e di nuovo pastore in Francia e nella Svizzera romanda.

Sylvain è stato un giovane pastore nella Svizzera romanda, missionario nell’isola La Riunione, poi in Camerun (sviluppo della missione e del seminario di Nanga-Eboko), poi ancora pastore nella Svizzera romanda, direttore della clinica La Lignère, segretario-tesoriere della FSRT e segretario dell’unione svizzera, direttore della struttura Le Flon, a Oron. Sylvain e sua moglie Liliane hanno avuto due figli: Monique e Roland.

 

Il lignaggio Streit-Meyer

Da queste due famiglie, è nato Roland Meyer sull’isola La Riunione, per poi crescere in Camerun. Il suo hobby preferito era giocare nella foresta, che ama molto. Gli è stato insegnato che Gesù era un falegname e così da grande voleva lavorare “tagliando la legna” per Gesù. In questa famiglia, che ha molti pastori, non ci sono solo loro, quindi il suo orientamento verso il pastorato non era ovvio. Da piccolo, Roland voleva fare prima l’ebanista e poi il medico. Ma alla fine, è il gene pastorale che prevale. È nel 1975, dopo aver studiato teologia a Collonges-sous-Salève, che inizia il suo ministero come tirocinante a Losanna. Dopo nove mesi di tirocinio, gli viene offerta la possibilità di diventare insegnante presso la scuola di Renens. Come insegnante, insegna ma impara anche delle grandi lezioni dai bambini presenti nelle sue classi: la calma, la pazienza, l’uso di un vocabolario appropriato… Questo lo aiuterà a perfezionare il suo ministero di insegnante. Dopo alcuni anni, gli viene affidata la responsabilità di vari dipartimenti della FSRT e dell’unione svizzera. Ma spinto dal desiderio di apprendere e condividere le sue conoscenze, ha portato avanti anche degli studi paralleli, conseguendo il master di secondo livello presso l’università di Strasburgo, poi un dottorato in teologia protestante presso la stessa università. Nel 1989 è stato nominato pastore della chiesa La Lignère a Gland.

Per perfezionare ulteriormente la sua formazione, alla fine del 1991 riceve una borsa di studio dalla Divisione, che gli permette di trascorrere un semestre di ricerca presso la Andrews University negli Stati Uniti, insieme alla sua famiglia. Dopo il suo ritorno a Gland, ecco che avviene qualcosa di speciale: riceve una telefonata dalla Andrews University: gli chiedevano di andare a insegnare teologia sistematica per l’anno accademico che iniziava nel settembre del 1992. Ma le cose non finiscono qui. Lo stesso giorno, un venerdì, riceve una telefonata dalla Francia: la facoltà di teologia di Collonges ha una proposta simile in serbo per lui! Ne segue un grande momento di riflessione e di preghiera con la sua famiglia, al termine della quale decide con grande calma di rifiutare l’offerta negli Stati Uniti, per mettersi invece a disposizione di Collonges… Attualmente sta entrando nel suo 28esimo anno di insegnamento in questa facoltà!

Sono passati molti anni e sono numerose le sfide che ha affrontato. Centinaia di studenti sono stati arricchiti dai suoi corsi, in particolare nel campo del Nuovo Testamento e della teologia sistematica. Al suo fianco, la moglie Eliane, sempre pronta a sostenerlo, lavora come infermiera negli ospedali universitari di Ginevra, cosa che ha permesso di completare l’istruzione scolastica e universitaria dei tre figli. Roland prevede di interrompere il suo servizio attivo alla fine dell’anno accademico 2019-2020, dopo quarantacinque anni di impegno al servizio della chiesa. Di recente ha finito diversi lavori per il nuovo dizionario teologico avventista, per la nuova enciclopedia e per il nuovo commentario biblico (SDAIBC = Seventh-day Adventist International Bible Commentary), da cui ha ricevuto l’incarico di scrivere il commento alla prima lettera di Paolo ai Corinzi.

Va detto che Roland Meyer ha continuato il lavoro della sua famiglia, facendo sua questa fibra spirituale presente da generazioni: l’amore e la passione per il servizio alla chiesa. La sua specialità è stata quella di trasmettere questa fiamma alle generazioni successive attraverso l’insegnamento e le sue pubblicazioni.

 

Il suo viaggio ci riporta al nostro. Quale eredità abbiamo ricevuto? E quale eredità lasceremo dopo di noi? Come possiamo esserne sicuri? Mettendo la Bibbia al centro della nostra vita! La Bibbia è un libro che raccoglie storie vere che rivelano l’amore di Dio per l’umanità. Evidenzia anche il desiderio di Dio di collaborare con l’essere umano e di camminare con lui su questa terra e per l’eternità. È l’unico libro in cui l’autore è presente mentre il lettore sta leggendo. È il libro che ha certamente trasformato in maniera radicale tantissime vite. Si leggono storie incredibili di uomini e donne che hanno vissuto delle esperienze straordinarie insieme al loro Dio. Alcuni tendono a pensare che questi fatti incredibili non siano più attuali. Ma altre vite potrebbero essere trasformate, proprio come quelle delle famiglie Provin e Meyer. E come la tua!

La trasformazione di Jamyle
Dalla gratuità alla grazia: per un’economia del dono

Avventista Magazine

La rivista ufficiale della Federazione Chiesa Avventista del Settimo Giorno della Svizzera romanda e del Ticino.

E-MAGAZINE

ADVENTISTE MAGAZINE TV

Top