LA RIFORMA PROTESTANTE IN SVIZZERA

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Nel XIV secolo, i cantoni cercano di limitare il potere della chiesa cattolica per esserne indipendenti. Il clero vive nella ricchezza grazie alle tasse e al commercio delle indulgenze (1) e tutto ciò inizia a non piacere più ai cittadini. All’epoca, i preti hanno un livello di istruzione relativamente basso. Ulrich Zwingli, riformatore svizzero, nasce a Wildhaus (cantone di San Gallo) il 1 Gennaio 1484; muore a Kappel am Albis (cantone di Zurigo) l’11 ottobre 1531. Studia all’università di Bale, e poi accede a varie funzioni della chiesa cattolica che vuole cambiare dall’interno. Zwingli diventa poi prete, sacerdote, cappellano militare. Incontra il filosofo e umanista cattolico olandese Erasmo. Quando era parroco di Zurigo, Zwingli pubblica 67 tesi (le Schlussreden). L’affare delle salsicce provoca la riforma a Zurigo. Diversamente dalla pratica cattolica, Zwingli afferma che la consumazione di salsicce è possibile durante la Quaresima (2) e che ogni individuo può scegliere di digiunare o no durante questo periodo. Diventa poi riformatore attivo e impegnato. Nel settembre 1525, la città di Zurigo abolisce la messa, seguita da Berna, Bale e Glaris. Zwingli viene quindi scomunicato. Incontra Martin Lutero per discutere sulla comprensione dell’eucarestia. Nell’attacco dei cantoni cattolici contro Zurigo, Zwingli viene ucciso l’11 ottobre 1531, durante la seconda battaglia di Kappel che vedeva i cattolici opporsi ai protestanti, mentre aiutava dei feriti.

Alcune parti della Svizzera romanda si sono riformate dagli anni 1520 sotto il controllo della protezione di Berna. Per quanto riguarda Ginevra, non ancora appartenente alla confederazione elvetica, bisogna aspettare il 1815, quando viene riformata grazie agli sforzi di vari uomini letterati, tra cui il francese Calvino (3). In questo modo, Berna si impadronisce del cantone del Vaud che era sotto il dominio della Savoia.

Dopo la morte di Zwingli, è Heinrich Bullinger che garantisce la successione. Bullinger nasce il 18 luglio 1504 a Bremgarten (attuale cantone dell’Argovia), e muore il 17 settembre 1575 a Zurigo. È il quinto figlio dell’unione illegittima tra il prete Bullinger e Anna Wiederkehr. Studia teologia scolastica (4) all’università di Colonia da quando aveva 15 anni per diventare prete. Dal 1520 studia i testi di Martin Lutero (5) e del suo collego Philippe Mélanchton (6).

Gli elvetici hanno saputo gestire queste controversie religiose e hanno accettato le differenze tra i cantoni cattolici e quelli protestanti. Una volta che Zurigo viene riformata, è il turno di Berna. Questa decisione di Berna influenzerà le altre zone del territorio elvetico. Berna aiuta Ginevra che allora era ancora bramato dal duca di Savoia. Il teologo francese Guillaume Farel (7) viene incaricato da Berna per continuare il lavoro nel cantone del Vaud e a Neuchâtel.

La città di Ginevra viene riformata in particolare grazie agli sforzi di Calvino. Uomo letterato, Calvino è a Noyon, in Picardia, nel 1509. Studia prima a Parigi, nel college della Marche e di Montaigu. Suo padre lo vuole orientare verso il sacerdozio, ma alla fine si dedicherà a degli studi di legge a Orleans e poi a Burgo. In seguito alla morte del padre, Calvino lascia la legge e le lettere per dedicarsi nuovamente alla teologia. La sua conversione all’ideologia riformista non ha una data precisa, ma nel 1534 si separa dalla chiesa cattolica. Calvino si trova a Parigi quando scoppia il caso dei manifesti: si tratta di alcuni scritti offensivi affissi per le strade di Parigi e in diverse città nella notte tra il 17 e il 18 ottobre 1534. Questi manifesti avevano come titolo: Articoli veri sugli orribili, grandi e impensabili abusi della messa papale, inventata direttamente contro la Santa Cena del nostro Signore, unico mediatore e solo Salvatore Gesù Cristo. Si trattava di un attacco diretto contro la forma eucaristica praticata dalla chiesa cattolica e dal movimento luterano. In risposta a questo affronto, re François I dichiara apertamente la sua fede cattolica e perseguita i protestanti, obbligandoli all’esilio. Questo caso ha provocato la partenza di Calvino per la Svizzera. Si rifugia quindi a Bale. Si dedica interamente ai lavori teologici redigendo l’introduzione alla traduzione francese della Bibbia fatta da suo cugino Olivetan, e scrivendo L’istituzione della religione cristiana, che rielaborerà durante tutta la sua vita.

I viaggi sono difficili in questo periodo di guerra e durante uno dei suoi spostamenti, Calvino passa da Ginevra, dove la riforma è stata adottata grazie all’influenza di Guillaume Farel, che, sapendo che Calvino si trova a Ginevra, gli chiede di prolungare il suo soggiorno in città. I due uomini si oppongono al governo della città su delle questioni legate all’autorità della chiesa e dello stato e sono obbligati a lasciare Ginevra nel 1538. Chiamato dal riformatore Martin Bucer (8), Calvino si sposta a Strasburgo, dove lavora come pastore e professore; è lì che sposa Idelette de Bure.

Venticinque anni dopo il riformatore tedesco Martin Lutero, Calvino redige il suo Commentario dell’Epistola ai Romani, testo nel quale prende le distanze rispetto alla teologia luterana. Per Calvino non c’è differenza tra la legge e il vangelo. Nel 1541 viene pubblicato in francese l’Institution chrétienne, presente fino ad allora solo in latino. Durante questo periodo, il governo della città di Ginevra cambia e Calvino viene richiamato per continuare la sua opera riformatrice. Invece di restare sei mesi come aveva previsto, vi resterà 23 anni. Le cose però non saranno semplici per quanto riguarda la collaborazione delle autorità della città. Accetterà di ritornare a Ginevra nel 1541, ma con l’intenzione di guidare il futuro della città nonostante fosse solo un pastore. Rappresenterà per tutto il periodo vissuto a Ginevra una vera influenza morale. Organizzerà l’assetto religioso della città di Ginevra. Farà instituire un organismo composto da pastori e laici destinato a regolare e controllare le usanze della città. Questo concistoro aveva il potere della scomunica. Nel 1542 redige il Catechismo di Ginevra destinato al popolo. Il carattere di Calvino non tollererà l’approccio dogmatico non trinitario dello spagnolo Michel Servet (1511-1553). Questo medico, teologo e umanista dimostra che il dogma della Trinità non è biblico e che proviene dagli insegnamenti dei filosofi greci (9). Essendo ricercato dall’inquisizione per eresia, Servet si trasferisce a Vienna, nel Dauphiné, dove pratica la medicina. Le sue relazioni con Calvino peggiorano dopo la pubblicazione della sua Restitutio Christianismi (La restituzione del cristianesimo), opera nella quale risponde all’Institution di Calvino. Pensando di trovare rifugio a Ginevra, viene arrestato e poi condannato per eresia. Verrà bruciato vivo a Champel, il 27 ottobre 1553. Il riformatore di Ginevra critica l’intolleranza religiosa, nonostante lui stesso fosse poco tollerante. Calvino crea l’Accademia di Ginevra (1559) e con altri maestri ricco di un insegnamento teologico profondo la cui influenza sarà notevole in tutta Europa. È Théodore de Bèze che dirige l’accademia di Ginevra (12). Quando Calvino muore a Ginevra in seguito a un lavoro difficile e estenuante, il 27 maggio 1564, la riforma continua a Ginevra e oltre le sue frontiere.

Calvino insiste sul fatto che la salvezza dell’umanità dipende da Dio e non dagli uomini. Ha sviluppato il concetto della doppia predestinazione: alcuni sono predestinati alla salvezza, altri alla perdizione: “Dio ha decretato grazie al suo giudizio eterno e immutabile chi erano coloro che voleva salvare e chi voleva condannare alla perdizione (13)”. Calvino afferma dunque che il destino dell’uomo è nelle mani di Dio, ma sottolinea che l’uomo non può comprendere i disegni e la volontà di Dio né perché Dio ha scelto di salvare alcuni e perdere altri. I riformatori non seguiranno Calvino su questo punto, restando dell’idea che Dio predestina l’uomo alla salvezza. Il carattere autoritario di Calvino non ha certamente reso facile la vita dei ginevrini del tempo. Il riformatore se la prende facilmente con le abitudini e lo stile di vita e prova a riportare tutti sulla retta via.

La Riforma ha lasciato delle tracce importanti nella città di Calvino. Un muro conosciuto sotto il nome di Monumento Internazionale della Riforma è stato eretto nel 1909 per il 400esimo anniversario della nascita di Calvino. Questo muro commemora anche la fondazione dell’Accademia di Ginevra 350 anni prima. Al centro del muro si erigono le statue delle quattro figure più importanti della Riforma: Guillaume Farel (1489-1565),Giovanni Calvino (1509-1564), Théodore de Bèze (1519-1605) e John Knox (1513-1572). Sul muro appare in rilievo il motto della città di Ginevra: Post Tenebras Lux (luce dopo le tenebre). Ai lati delle figure centrali si trovano le statue e i bassirilievi di numerosi personaggi che hanno favorito l’espansione della riforma.

Alla sua morte, Calvino è stato seppellito nel cimitero di Plainpalais, il cimitero dei re, fuori dalle mura della città. Una tomba con una targa commemorativa è stata ricostruita nel cimitero nonostante non si sappia dove sia stato seppellito con precisione.

La riforma iniziata da Zwingli, Calvino, Lutero e da tutti gli altri riformatori è stata un’opera difficile e colossale. Ha avuto il merito di mettere in discussione numerosi insegnamenti religiosi basati su una tradizione secolare. Ma una tale riforma è un’azione dinamica che deve seguirsi nel corso dei secoli.

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(1)Possibilité d’acheter à l’Eglise catholique une rémission totale ou partielle des peines encourues à la suite d’un péché pardonné.
(2)Période de jeûne et d’abstinence de quarante jours, en souvenir des quarante jours de jeûne du Christ dans le désert, instituée au IVe siècle pour préparer la Passion et la Résurrection du Christ.
(3)Calvin (1509-1564), réformateur français.
(4)Philosophie enseignée dans les universités au Moyen Age qui vise à concilier la philosophie grecque avec la théologie chrétienne.
(5)Luther (1483-1546), réformateur allemand.
(6)Mélanchton (1497-1560), réformateur allemand.
(7)Farel (1489-1565), réformateur français.
(8)Bucer (1491-1551), réformateur alsacien.
(9)Cf. De Trinitatis errobinus (Des erreurs de la Trinité).
(10)Bèze (1519-1605), théologien et réformateur français.
(11)Institution, III, XXI, 7.
(12)Bèze (1519-1605), théologien et réformateur français.
(13)Institution, III, XXI, 7. 

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