“NON È L’ENNESIMO PROGRAMMA”

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“Questo non è l’ennesimo programma. Non è un altro punto sulla lista delle cose da fare di un pastore”, ha affermato Stephan Sigg ai partecipanti della formazione iCOR tenutasi l’ultima settimana di settembre a Freudenstadt, in Germania.

Ventiquattro partecipanti provenienti dalle divisioni TED ed EUD, ovvero i leader dei dipartimenti della gioventù delle unioni e delle divisioni, si sono riuniti per approfondire il progetto iCOR. La formazione è stata presentata dai fondatori dell’iniziativa: Stephan Sigg (presidente dell’Unione svizzera) e Bert Seefeld (direttore dei giovani dell’Unione della Germania del nord).

Il termine “iCOR” rimanda all’acronimo inglese per la Chiesa di rifugio intergenerazionale. Si basa sulla visione biblica della Chiesa come famiglia di Dio, una casa sicura dove poter crescere spiritualmente e diventare discepoli di Gesù, sempre in un contesto di relazioni d’affetto. Per la maggior parte delle chiese questo non è un sogno nuovo ma, con l’accuratezza tedesca e svizzera e con l’aiuto di “esperti del cambiamento”, Stephan e Bert hanno sviluppato con iCOR uno strumento pratico che trasformerà questo sogno in realtà per qualsiasi comunità che lo adotterà.

Questo è ciò che ha convinto molti dei partecipanti: l’iniziativa non si concentra su ciò che una chiesa dovrebbe fare. “Non è l’ennesimo programma. I programmi hanno senso solo quando fanno parte di un processo”, ha detto Stephan. iCOR delinea un processo che va molto al di sotto della superficie, nella cultura, nei valori e nell’essere spesso inconsapevole della società. Lavorando con valori individuali e comunitari, si ha una visione del futuro ancorata nei più profondi desideri del gruppo. Solo quando la chiesa insieme, attraverso le generazioni, formula ciò che significherebbe per lei essere la comunità di Gesù, si trova il tempo per sperimentare i cambiamenti superficiali. Ma sono le singole chiese a dover applicare questo concetto all’interno delle proprie realtà locali.

iCOR non è una soluzione rapida. Il suo obiettivo è datato, come quello del cristianesimo, e la sua realizzazione deve essere continuativa. Tuttavia, lavorare a partire da valori condivisi e dichiarati rende il processo a lungo termine sostenibile, naturale e dinamico, meno dipendente dalla figura del pastore.

Con iCOR, i valori più profondi non sono la crescita della Chiesa o il mantenere i giovani in chiesa. Il suo obiettivo è quello di ESSERE la comunità di Gesù, capace di amare abbastanza da riuscire a incoraggiare le relazioni, nutrire la crescita spirituale, servire gli altri e dare potere a una nuova generazione. Per inciso, una tale comunità, come dimostrano gli studi effettuati, ha maggiori possibilità di mantenere al suo interno la fascia dei giovani. Inoltre, le chiese in cui i giovani partecipano attivamente hanno anche una maggiore possibilità di crescita.

I partecipanti della formazione tenutasi a Freudenstadt hanno reagito con ottimismo ed entusiasmo alla notizia che questa risorsa verrà resa ampiamente nota e accessibile, non solo per i giovani, ma per il bene di tutte le generazioni e per il futuro della Chiesa in Europa. Il feedback è stato molto positivo. Eccone alcuni esempi:

“Questo evento mi ha dato una carica di entusiasmo”.

“È un altro modo per integrare la mia fede personale, i miei valori e i miei desideri per la Chiesa”.

“iCOR mi ha reso ottimista nei confronti del futuro dell’avventismo in Europa”.

Altre riflessioni si sono concentrate su come il programma potrebbe far migliorare la Chiesa:

“Per me iCOR rappresenta una ventata di aria fresca per le nostre comunità e per la Chiesa. Un’occasione per riflettere sui bisogni e sui valori in un mondo che ha bisogno di amore”.

“La Chiesa ha fatto molti bei programmi per coinvolgere i propri membri, ma iCOR è un’iniziativa che permette di trasformare i membri in persone migliori e accoglierle nell’amorevole famiglia di Dio”.

“È un potente strumento per unire la Chiesa e portare il messaggio finale al mondo. È uno strumento che mostrerà ai membri di chiesa come ognuno sia estremamente importante e unico per la proclamazione di questo messaggio”.

E ancora, come ha affermato uno dei partecipanti: “Per me, iCOR rappresenta una questione di sopravvivenza”.

iCOR dispone di molto materiale: un opuscolo informativo, una guida per il comitato di chiesa, dei video sui valori con una guida allo studio e anche una guida allo studio del programma nel suo insieme. Inoltre, ci sono degli utili strumenti pedagogici da utilizzare quando si accompagna il gruppo attraverso questo cambiamento. Per ulteriori informazioni, potete consultare il sito www.icor.church o contattare Zlatko Musija, il direttore della gioventù della Divisione transeuropea.

Di Harald Giesebrecht

Fonte: https://ted.adventist.org/news/1353-it-s-not-another-programme?idU=1

Tradotto da Tiziana Calà

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