NON ESISTE UN LIVELLO SICURO NEL CONSUMO DI ALCOL

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L’articolo, che unisce 83 ricerche scientifiche, rivela gli importanti dati sul consumo di alcol

Dal 1979, quando è stato descritto il paradosso francese (diminuzione di attacchi cardiaci in Francia, dove le persone mangiavano alimenti ricchi di grassi saturi e bevevano regolarmente vino rosso), la letteratura scientifica, la stampa popolare e il settore delle bevande alcoliche hanno portato avanti la posizione che sosteneva che uno o due bicchieri di vino o birra al giorno facevano bene al cuore[1]. Numerose ricerche scientifiche sembravano indicare che l’uso moderato di bevande alcoliche era associato a un minor rischio di attacchi cardiaci[2]. L’industria dell’alcol è arrivata perfino a pubblicizzare le proprie bevande come mezzo per promuovere la salute[3]. L’Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali sembra riconoscere che il consumo di uno o due bevande alcoliche al giorno rientra nelle abitudini di una dieta salutare[4]. Mentre l’Organizzazione mondiale della sanità non riconosce alcun beneficio nel consumo di alcol[5], la maggior parte delle nazioni pensa che due o più bevande alcoliche al giorno non costituiscono nessun rischio, aiutando al contrario a promuovere una buona salute cardiaca[6].

Alcuni scienziati hanno pubblicato degli articoli che mostrano come un consumo prolungato di alcol sia associato a un aumentato rischio di morte; il complesso degli elementi raccolti sembrava però essere in favore dei benefici dei livelli di consumo di alcol. Gli avventisti erano spesso quasi gli unici a schierarsi contro “l’ovvia” prova scientifica dei benefici di un consumo moderato di alcol. Ci sono anche avventisti che mettono ancora in discussione la posizione della Chiesa sull’astinenza da bevande alcoliche.

Nel mese di aprile è stato pubblicato un articolo su The Lancet[7], una rivista medica di fama mondiale, che esaminava 83 studi nel loro esame di persone astemie e non per un lungo periodo di tempo. Sono state seguite circa 600.000 persone durante questa ricerca. L’elevato numero di argomenti, la qualità della ricerca, e la qualità scientifica dell’insieme di questi 83 studi sono stati considerati decisivi da una rivista medica considerata una delle migliori al mondo nell’ambito sanitario.

Sono inoltre emerse diverse conclusioni importanti. Innanzitutto hanno scoperto che un consumo moderato di alcol (uno o due bicchieri al giorno) era associato a minori incidenze di un infarto del miocardio (attacchi di cuore). Questo conferma molto di quanto riportato dalla letteratura scientifica, dalla stampa popolare e da quanto portato avanti per anni dall’industria delle bevande alcoliche. Tuttavia è stato anche riportato che il consumo di alcol corrispondente a cinque / sei bevande alcoliche a settimana (100 gr ciascuno) era correlato a un aumento di cause mortali, comprese le malattie cardiache (a eccezione degli infarti del miocardio), gli infarti, gli scompensi cardiaci, le insufficienze cardiache e gli aneurismi aortici. Secondo gli autori dello studio, il consumo di 196 gr a settimana (corrispondente a circa due bicchieri al giorno), se paragonati ai 100 gr o meno (poco meno di un bicchiere al giorno), diminuirebbe l’aspettativa di vita media di un maschio sulla quarantina di uno o due anni.

I ricercatori hanno presentato una serie di raccomandazioni strategiche molto importanti. Ne hanno concluso che le raccomandazioni internazionali sul consumo sicuro di bevande alcoliche dovrebbe essere ridotto a cinque, sei bicchieri di birra o vino a settimana, meno di un bicchiere al giorno. Hanno però anche constatato che in buona parte del mondo il consumo di due o tre bicchieri al giorno non è considerata una pratica nociva ma come un’abitudine che potrebbe addirittura portare dei benefici alla salute. I ricercatori hanno concluso dicendo che queste raccomandazioni non sono tuttavia supportate da dati scientifici. “Non esiste una chiara soglia sotto la quale il consumo di alcol smette di essere associato a un minor rischio di malattie”. In altre parole, il non bere, l’astinenza, sembra essere legato a un numero più basso di malattie e di rischi mortali. Non esiste quindi un livello sicuro nel consumo di alcol. A questa stessa conclusione sono giunti numerosi studi che hanno esaminato la tendenza e le proprietà cancerogene delle bevande alcoliche; il messaggio finale è che non è possibile raccomandare in alcun modo il consumo di alcol come forma preventiva contro i tumori di vario genere (compreso quello al seno e all’intestino).

Negli ultimi anni, la Chiesa Cristiana Avventista del 7° Giorno si è trovata spesso da sola nel sostenere questa posizione, affermando che il consumo di alcol era uno dei vizi più malsani e distruttivi esistenti al mondo; oltre al fatto che è una delle principali cause di morte. Il consumo di bevande alcoliche nuoce alla società e agli individui, perfino quando il consumo è moderato. Negli ultimi tempi, numerose ricerche scientifiche hanno documentato che il consumare bevande alcoliche determina la diminuzione dei propri anni di vita, anche per coloro che lo consumano moderatamente, arrivando alla conclusione che non esiste alcun consumo sicuro di alcol!

Peter N. Landless è il direttore esecutivo dell’International Commission for the Prevention of Alcoholism and Drug Dependency (ICPA). Duane McBride è il direttore esecutivo dell’Institute for the Prevention of Addictions (IPA).

Di Peter N. Landless e Duane McBride

Fonte: https://www.adventistreview.org/church-news/story6043-there-is-no-safe-level-of-alcohol-use

Tradotto da Tiziana Calà

[1] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24582196

[2] http://time.com/4899823/moderate-drinker-alcohol-health-benefits/

[3] http://www.eatdrinkpolitics.com/wp-content/uploads/AlcoholHealthclaimsReportSimon.pdf

[4] https://health.gov/dietaryguidelines/2015/guidelines/appendix-9/

[5] http://www.euro.who.int/en/health-topics/disease-prevention/alcohol-use/data-and-statistics/q-and-a-how-can-i-drink-alcohol-safely

[6] http://www.iard.org/policy-tables/drinking-guidelines-general-population/

[7] Questo articolo non è ancora disponibile al pubblico.

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