MAI ABBASTANZA?

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Io sono riconoscente- ma non lo dico abbastanza spesso.

Sono grato per le grandi e piccole cose che rendono la vita meravigliosa. Mi sono svegliato stamattina in un letto caldo e confortevole in una casa solida e asciutta. Mi sono goduto un pasto nutriente. Ho potuto passeggiare e pregare con mia moglie. La mia macchina, il più delle volte, si accende senza problemi e posso accompagnare le mie figlie ad una scuola Avventista dove le insegnanti si prendono cura di loro – intellettualmente, spiritualmente ed emotivamente.

Lavoro in un posto dove la preghiera è all’ordine del giorno e alla gente piace adorare Dio regolarmente. Sono circondato da persone creative che amano Gesù e attendono il suo ritorno con impazienza. Apprezzo il loro umorismo e la loro dedizione a questa chiesa.

Io sono grato, ma non lo dico abbastanza spesso.

“…ringraziando sempre Dio per tutte le cose nel nome del nostro Signore Gesù Cristo”

Alcuni mesi fa mia moglie ha letto “Mille Doni” di Ann Voskamp. è un libro avvincente che racconta la storia di una persona che ha lottato con la vita e la giustizia di Dio – finché ha consapevolemente iniziato a dire “Grazie”. Così, la mia cara moglie ha iniziato a fare una lista delle piccole e grandi cose per cui è grata. La lista ha iniziato a crescere ed ora è arrivata al numero 111. A volte, si dimentica della lista. Ma poi, all’improvviso, le tornano in mente la bontà, la grazia, la misericordia di Dio e tutte le altre belle cose che spesso diamo per scontate. Così lei prende il suo quaderno e continua il suo elenco di benedizioni. A me piace ascoltarla. Quando l’ascolto, però, mi rendo conto che la sua lista non potrebbe essere la mia, nemmeno se mi sentissi ispirato. Ognuno di noi percepisce la grazia e la presenza costante di Dio in modo personale ed individuale.

Molti di noi si decidono a ringraziare più spesso solo nel giorno del Ringraziamento. Il “Grazie” fa parte di questa particolare festa americana. Dal cibo all’amicizia – siamo riconoscenti. Spesso, sfortunatamente, ce ne siamo già dimenticati entro il Venerdì Nero (Black Friday).

Io sono riconoscente ma non lo dico abbastanza spesso

La Scrittura mi insegna ad essere riconoscente. Paolo scrive “rendendo del continuo grazie d’ogni cosa a Dio e Padre, nel nome del Signor nostro Gesù Cristo” (Efesini 5:20). Questa è una bella sfida. Come posso io “rendere grazie per ogni cosa”? Come poteva dire ciò Paolo, considerando le numerosi situazioni difficili in cui si era trovato? Penso ai commenti sgradevoli che a volte captiamo, detti in modo subdolo e alle nostre spalle. Mi chiedo come la gratitudine di cui Parla Paolo possa ricoprire anche coloro che ci offendono o che feriscono le persone che amiamo e a cui siamo profondamente legati. Posso essere grato anche per loro? Devo essere riconoscente?

Io sono riconoscente ma non lo dico abbastanza spesso.

Ellen White percepì il potere della gratitudine nelle sfide mentre scriveva alla famiglia Maxon il 3 luglio 1892 – una vedova di 64 anni con una salute molto debole e che viveva in Australia, molto lontano da casa: “Dormo davvero poco, ma non sono assolutamente scoraggiata o sfiduciata. Il Signore mi dà il Suo Santo Spirito, e mi consola con la Sua grazia. Sono molto lucida durante la notte. Amo pensare a Gesù, alla Sua bontà e alla Sua misericordia. Sono piena di gratitudine perché ho ancora la ragione, la memoria e Gesù come mio personale Salvatore. Posso vivere o morire, ma con la certezza di appartenere al Signore. Lui mi ama e io amo Lui. La mia pace è come un fiume. Io sono ripiena del suo amore. Non vedo nessun motivo per questa afflizione se non il troppo lavoro.” (Lettera 21a, 1892). Parla della vita vissuta veramente alla presenza di Dio.

Io sono riconoscente, ma non lo dico abbastanza spesso.

Io sono riconoscente – e voglio dirlo più spesso. Quindi, grazie alla mia famiglia, agli amici, ai colleghi, ai membri di chiesa, ai vicini, alle commesse e ai commessi, ai meccanici, ai progettisti, ai tipografi, agli assistenti di volo, ai piloti, ai receptionist, agli autisti e a tutte le altre persone che mi danno le loro benedizioni. Voi siete apprezzati, siete stimati, siete amati. E si, anche nei momenti più bui della mia vita, sussurro un “grazie” a Dio, che è sempre pronto a calmare il mio cuore dubbioso.

Fonte: http://www.adventistreview.org/never-enough
Traduzione: Giorgia Eleonora Leone

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