LA REGIONE TRANSEUROPEA DELLA CHIESA RISPONDE AL VOTO SULLA BREXIT

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Giovedì 23 giugno, il popolo britannico ha votato, con un margine del 3,8 per cento, di lasciare l’Unione europea. Nel referendum, che ha avuto il 72 per cento di affluenza, il 51,9 per cento degli elettori ha preso la decisione storica, cambiando 43 anni di storia europea; il Regno Unito aveva aderito alla Comunità europea nel 1973.

Gli studenti di profezia biblica dell’ufficio della Regione Transeuropea (TED) della Chiesa cristiana avventista, che ha sede nel Regno Unito, vedono nella Brexit un adempimento della profezia di Daniele 2:43, in cui si dice che le varie nazioni d’Europa non saranno mai unite.

Tuttavia, mentre la profezia dice che l’Europa avrà forza e debolezza, i tentativi di portare l’unità come era avvenuto sotto l’impero romano non riuscirà mai. Il past. Ian Sweeney, presidente della Chiesa cristiana avventista di Regno Unito e Irlanda, ha osservato che «questo non ci deve distogliere dalla nostra responsabilità di promuovere l’unità, l’amore e il bene comune tra tutte le persone!». Ha poi aggiunto che «la profezia di Daniele 2 non dice che non dobbiamo lottare contro le divisioni prodotte da razzismo, pregiudizi, egoismi e cose simili. Gesù ha detto una volta che i poveri saranno sempre in mezzo a noi (Gv 12:8), tuttavia, questo non vuol dire che dobbiamo accettare la povertà senza agire per alleviarla!».

Dopo la vittoria del «leave», il direttore del dipartimento Gestione cristiana della vita presso la TED, David Neal, ha osservato: «L’onesto avventista che crede nella Bibbia è combattuto. Di sicuro, la parola profetica resta valida. Mai, comunque, egli vorrà essere pronto e disposto a stare con coloro che hanno paura dell’’altro’, le cui azioni e parole rasentano la xenafobia. Altrettanto valida e di pari considerazione è, come Daniele 2,  anche la parabola di Gesù del Buon Samaritano. La campagna Brexit ha completamente ignorato questo valore».

In un appello accorato, Sweeney, i cui genitori sono stati migranti nel 1970, ha affermato: «L’Europa sarà sempre divisa in un modo o nell’altro, però abbiamo una responsabilità cristiana nel mostrare amore a tutte quelle persone che nei dibattiti politici sono state spersonalizzate ed etichettate come “migranti”, “rifugiati economici”, ecc. Non abbiamo la stessa lingua, cultura ed etnia, tuttavia ogni donna, uomo e bambino è nostro fratello e sorella. Cristo lo ama ed è morto per salvarlo».

Il presidente della TED, Raafat Kamal, ha dichiarato: «Ora stiamo cercando di capire le implicazioni che questo voto avrà sul funzionamento dell’ufficio TED nel portare avanti la nostra missione in Europa. Ci saranno chiaramente delle implicazioni finanziarie e operative che dobbiamo prendere in considerazione». Ha altresì fatto notate che la TED non è solo multilingue, ma comprende paesi che hanno monete diverse.

«La composizione dell’Europa è cambiata nel corso degli anni sia all’interno sia all’esterno della Chiesa. Le due Regioni europee della Chiesa (EUD e TED) hanno ugualmente cambiato più volte la dimensione e la struttura nel corso della loro storia. Cambiare di per sé non è un problema. Dobbiamo semplicemente trovare il modo migliore di reagire al cambiamento», ha osservato, «Può anche darsi che in questi tempi di incertezza le persone saranno più interessate alle soluzioni proposte dalla fede. Una sicurezza che, come avventisti, possiamo certamente offrire».

«L’incertezza all’interno dei vari mercati finanziari può creare alcuni problemi alla missione della chiesa», ha affermato Nenad Jepuranovic, tesoriere della TED. Il maggiore rischio finanziario, secondo lui, è il fluttuante tasso di cambio tra le 12 diverse monete utilizzate nei 22 paesi che compongono la Regione.

«Negli ultimi anni, le nostre entrate delle decime in valute locali sono state in costante aumento», ha affermato Jepuranovic, «Tuttavia, la turbolenza economica dei mercati europei degli ultimi due anni, ha fatto sì che subissimo il peso dei tassi di cambio sfavorevoli i quali hanno ridotto le entrate delle decime in sterline del 9,6 per cento». Questo è stato in parte bilanciato dai tassi di cambio tra dollaro e sterlina.

Che cosa accadrà in futuro?». Le ultime previsioni dei mercati europei sono, nella migliore delle ipotesi, incerte; ma la TED ha costruito riserve sufficienti per coprire periodi economicamente volatili, come quelli che si potranno incontrare nei prossimi mesi. Tuttavia, Jepuranovic è alla ricerca di modi per «migliorare la nostra efficienza ed efficacia, per servire al meglio i bisogni del nostro territorio».

Victor Pilmoor, tesoriere della Chiesa di Regno Unito e Irlanda, e prossimo alla pensione, si è mostrato interessato ai temi della fraternità. Ha scritto nel suo blog mensile: «Se si guarda l’obiettivo di inclusione tra le nazioni d’Europa, la libertà dei frequentatori di feste a Orlando e la buona volontà nella città di Batley, nello Yorkshire, [dove una parlamentare a favore del “restare” è stata assassinata a sangue freddo], la nostra società è chiaramente frammentata. Gli argomenti che provocano rabbia dimorano nella paura e nella forza dell’interesse egoistico».

Tutto ciò, egli ha osservato, ha portato a «una perdita di fraternità, a una mancanza di volontà da parte di molti nella società di ritenere che ci sia spazio abbondante per tutti, che la vita non è un gioco tra vincitori e vinti». Ha poi aggiunto: «Il fondamentalismo senza compromessi dominato dalla paura ha riempito il cuore di molti, fino ad arrivare al punto in cui l’auto-conservazione è diventata oggetto di influenza nazionale e religiosa».

La sua conclusione è un mantra positivo per la missione: «Per contro, noi possiamo offrire una visione del mondo che riconosce la generosità di Dio che offre la grazia e il sostentamento a tutti. Una prospettiva in cui le nostre vite onorano ciò che Dio ci dà, per amministrare le capacità di cui siamo dotati per scopi più grandi di noi».

Forse è un profeta dell’Antico Testamento colui che ci guida, infine, nel nostro modo di procedere: «O uomo, egli ti ha fatto conoscere ciò che è bene; che altro richiede da te il Signore, se non che tu pratichi la giustizia, che tu ami la misericordia e cammini umilmente con il tuo Dio?» (Michea 6:8)

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