Identificato il più antico manoscritto privato cristiano

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La lettera, che appartiene all’Università di Basilea da oltre 100 anni, presenta una visione del mondo dei primi cristiani ed è più antica di tutti i documenti cristiani precedentemente conosciuti provenienti dall’Egitto romano. 

Gli scienziati dell’Università di Basilea (Svizzera) hanno identificato la più antica lettera privata cristiana conosciuta al mondo.

Secondo una dichiarazione rilasciata dall’Università l’11 luglio, si tratta di un papiro dell’inizio del III secolo chiamato “P.Bas. 2.43”. 

DATATA INTORNO AL 230 D.C. 

La lettera, datata intorno al 230 d.C., offre informazioni sullo stile di vita dei primi cristiani dell’Impero Romano ed è più antica di tutte le prove documentali cristiane dell’Egitto romano precedentemente conosciute. 

“La lettera contiene indicazioni relative all’inizio del terzo secolo, quando i cristiani vivevano fuori dalle città dell’entroterra egiziano, dove ricoprivano posizioni di potere politico e non differivano dal loro ambiente pagano nella loro vita quotidiana”, riporta la dichiarazione. 

Inoltre, “il contenuto del papiro di Basilea va in contrasto con l’idea che i primi cristiani dell’Impero Romano erano eccentrici, che si ritirarono dal mondo e che furono minacciati dalle persecuzioni”.  

“L’AUTORE UTILIZZA UN’ABBREVIAZIONE CHRISTIANA”

Il papiro appartiene all’Università di Basilea da oltre 100 anni. Include una lettera di un uomo di nome Arriano a suo fratello Paulus, che si distingue dalle altre lettere conservate dell’Egitto greco-romano per la sua formula di saluto conclusiva: l’autore usa la forma abbreviata della frase cristiana: ‘Prego che tu vada bene “nel Signore”’. 

“L’uso di questa abbreviazione, nota in questo contesto come nomen sacrum, non lascia dubbi sulle credenze cristiane dell’autore della lettera. Si tratta di una formula esclusivamente cristiana che conosciamo dai manoscritti del Nuovo Testamento”, ha spiegato Sabine Huebner, docente di storia antica all’Università di Basilea. 

Huebner ha aggiunto che anche il nome del fratello è rivelatore, perché “Paulus era un nome estremamente raro all’epoca; da questo si può dedurre che i genitori, già menzionati nella lettera, erano cristiani e che avevano chiamato il proprio figlio come l’apostolo, già nel 200 d.C.”.

[2000 anni fa: un papiro dell’Università di Basilea descrive le questioni familiari quotidiane e fornisce informazioni sul mondo dei primi cristiani. La lettera è più antica di tutti i documenti cristiani precedentemente conosciuti provenienti dall’Egitto romano.]

“APPARTIENE AL PIÙ GRANDE ARCHIVIO DI PAPIRI DELL’EPOCA ROMANA”

La lettera rivela anche che Arriano e suo fratello Paulus erano giovani, figli istruiti dell’élite locale, proprietari terrieri e funzionari pubblici. 

“Il papiro proviene dal villaggio di Theadelphia nell’Egitto centrale e appartiene al famoso archivio di Heroninos, il più grande archivio di papiri di epoca romana”, conclude il comunicato. 

L’Università di Basilea è stata la prima università della Svizzera tedesca a creare una collezione di papiri all’inizio del XX secolo.

Di Evangelical Focus

Fonte: http://evangelicalfocus.com/culture/4596/The_oldest_Christian_private_manuscript_in_the_world_identified

Traduzione: Tiziana Calà

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