BERLINO, ANKARA E ZURIGO: 19 DICEMBRE 2016, UNA GIORNATA DI SANGUE!

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Era il mio compleanno il 19 dicembre. Una bella giornata con i colleghi di lavoro, gli “amici” virtuali ed i loro auguri, poi un’uscita in famiglia per coronare il tutto. Una piccola pausa di “gioia” in un mondo che fa sempre più paura. Come sentirsi pienamente felici e in pace dando uno sguardo nel corso della giornata, alle pessime notizie che si susseguono l’una dopo l’alta, sullo schermo dello smartphone?

Attentato nel mercatino di Natale mirante le famiglie in procinto di fare acquisti per festeggiare il momento più familiare, unificatore e simbolico del cristianesimo nel mondo occidentale. Ancora un camion, come a Nizza, che investe persone anonime ed innocenti. La polizia avanza la forte ipotesi di un attentato islamico. Secondo le informazioni che circolano sui social media, lo Stato islamico avrebbe chiesto ai loro “fedeli” che attaccassero i mercatini di Natale nel mondo occidentale.

Firefighters walk past ambulances after a truck ran into a crowded Christmas market and killed several (Photo: RedState)

Allo stesso tempo, in Turchia, in piena crisi siriana per l’evacuazione della città di Aleppo, l’ambasciatore russo spostandosi ad Ankara è ucciso da due pallottole davanti alle videocamere. È giustamente un poliziotto turco, autore dei due spari, che dopo il suo gesto grida “Allah Akbar” (“Dio è il più grande”).

In questa stessa giornata cosparsa di sangue, questa volta da noi, a Zurigo, un attacco è perpetrato nella moschea mentre i fedeli musulmani pregano. Tre uomini sono feriti, il quartiere è bloccato e ne segue una caccia all’uomo.

The Russian ambassador to Turkey, Andrey Karlov, at the art gallery in Ankara where he was shot Monday. Burhan Ozbilici/AP ( Photo : uk.businessinsider.com )

Un’ attualità brutale, violenta e che fa paura. Sì, la paura. Avete paura del mondo in cui vivete attualmente? Io, sì. Può essere che io sia ripetitivo, ma non smetto di realizzare la veridicità della conclusione del pensiero collettivo: il mondo è cambiato dall’11 settembre 2011. Il mondo d’oggi ha paura e non è più lo stesso. La guerra che precedentemente era lontana, che si guardava in televisione, può scoppiare in qualsiasi momento nel centro commerciale dove facciamo le nostre compere con i nostri familiari.

C’è una correlazione tra questi tre avvenimenti, in tre paesi differenti, attuati da tre uomini differenti. Tutti e tre probabilmente perpetrati in nome di “Dio”.

Arthur Schnitzler, medico e scrittore austriaco, ha dichiarato: “Se c’è un dio, la maniera in cui l’onorate è una blasfemia.”

Sì,è una blasfemia che in nome di Dio siano compiute tante barbarie. In una società così secolarizzata ed allo stesso tempo alla ricerca di spiritualità, questo non sarebbe potuto succedere in un momento peggiore. Era già presente un rifiuto, un disprezzo, una sfiducia nei confronti di tutto ciò che è “religioso” o legato alle istituzioni religiose. Ormai, si ha paura di questo “Dio” difeso da questi tre uomini.

Police officers secure the area near an Islamic center in Zurich, Switzerland, after three ( Photo : CNN.com )

In nome di Dio o di dio?

Esaminando la mia bibbia, casco su un altro uomo, che potremmo chiamare anche lui, un “terrorista”: Saul, nato a Tarso. Mi fa pensare a questi tre uomini di questa settimana. È un religioso zelante, implicato nelle sue convinzioni e che in nome di Dio, perseguita vite innocenti, il cui solo “errore” è quello di pensare, credere e vivere in maniera differente. Per questo, e a nome del suo dio, decide di prendere la situazione in mano e perseguitarli violentemente. Li mette in prigione,li uccide. Chiudete gli occhi e immaginate la scena. È lì, davanti, osservando la folla che, influenzata da lui stesso, sta uccidendo étienne a sassate. étienne, colui che ha appena tenuto un sermone profondamente ispirato. Saul è fiero di sé stesso. È fiero dello sguardo dei suoi simili che la pensano come lui.

Ma Dio guarda quest’ uomo differentemente. Un giorno, mentre Saulo è in viaggio con lo scopo di perseguitare, imprigionare ed uccidere, il vero Dio incrocia la sua strada. Saulo casca dal suo cavallo, dal suo piedistallo, e letteralmente sbalordito, Dio gli dice:” Sono Gesù, colui che tu perseguiti”. Avviene un incontro personale. Ne segue una rivelazione, una rimessa in causa, un pentimento, una conversione, un saluto e la nascita di una nuova persona: Paolo.

Da persecutore, è diventato il perseguitato a causa del suo nuovo Dio. La sua vita è cambiata dopo un incontro con Colui che non cessa mai di cambiare le vite umane durante tutto il corso della Storia. Paolo descrive questo cambiamento attraverso delle parole molto profonde:”Quanto allo zelo, persecutore della chiesa; quanto alla giustizia che è nella legge, irreprensibile. Ma ciò che per me era un guadagno, l’ho considerato come un danno, a causa di Cristo. Anzi, a dire il vero, ritengo che ogni cosa sia un danno di fronte all’eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho rinunciato a tutto; io considero queste cose come tanta spazzatura al fine di guadagnare Cristo.” Filippesi 3:6-8

Gli uomini sono avvocati di Dio?

Alla luce della trasformazione di questo “terrorista” che era Paolo, arrivo alla conclusione che degli uomini estremamente intelligenti possano essere depistati e possano fare dei grandi torti a nome di Dio. La stessa cosa avviene con gli amici di Giobbe: Bildad, Zofar, Elifaz. A nome di Dio hanno apportato sofferenza a colui che già si trovava in una situazione di profonda disperazione, perché non comprendevano cosa succedesse. Tali sono state le azioni di questi 3 terroristi questo lunedì 19 dicembre 2016 faccia a faccia con questo mondo che non capisce ciò che gli succede.

Alla fine del libro di Giobbe, Dio rimprovera gli “amici” di Giobbe dicendogli di smettere di difenderlo e di giustificarlo. Dio è sufficientemente grande e potente senza che gli prestiamo soccorso. Gesù è il nostro avvocato e non il contrario. L’intolleranza, il giudizio sui valori, i cattivi trattamenti, gli abusi fisici e psicologici ed infine la violenza più assurda, come questi attentati, non vengono dal vero Dio. Colui che si rivela nella sua parola non è colui che viene invocato quando viene gridato “Allah Akbar” prima di uccidere. No, non è il grande Dio dei cristiani, degli ebrei o dei musulmani. Queste azioni, come dice Paolo, sono “spazzatura”. Tuttavia anche quegli uomini che hanno la propensione a difendere il proprio dio con la violenza, possono cambiare, se si lasciano incontrare dalla buona persona sulla loro strada.

Ritorna!

Il 19 dicembre è stata una bella giornata di compleanno per me. Ma seduto con la mia famiglia in un bel ristorante, non potevo smettere di pensare che delle famiglie poco lontane da me piangevano i loro cari morti in attacchi terroristici insensati e barbari. Che mondo folle! Faccio mie le parole di Giovanni: “Colui che attesta queste cose dice: Sì, vengo presto. Amen! Vieni, Signore Gesù! Che la grazia del Signore Gesù sia con tutti voi!” Apocalisse 22:20-21

Traduzione: Eleonora Ricciardo

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