Secondo Ellen White, la Svizzera rispecchia il paradiso

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Tra il settembre del 1885 e l’agosto del 1887, Ellen White (che aveva rispettivamente 58 e 60 anni) si trovava in Europa per incoraggiare la presentazione del messaggio avventista. In questo lasso temporale, ha visitato la Svizzera, da Basilea a Ginevra, passando soprattutto per Tramelan. E. White viaggiava in treno ma anche in carrozza, mezzo che apprezzava perché le permetteva di vedere il paesaggio. Proporremo qui qualche stralcio dei suoi scritti, principalmente delle lettere indirizzate ad amici e parenti. Tra i vari argomenti, menziona anche il suo apprezzamento per i paesaggi naturali della Svizzera. Quello che ci colpisce, e non stiamo esagerando, è notare che contemplando la bellezza della natura, soprattutto le montagne, Ellen White riesca a sentire una profonda emozione, mentre la sua mente si eleva al Signore.

Una settimana fa, martedì scorso, siamo rientrati a casa dopo aver visitato le chiese in Svizzera. Per quanto riguarda il paesaggio, la Svizzera è molto più bella del Colorado[1]. Qui, le colline e le montagne sono indescrivibilmente grandi. Non credo di aver mai visto dei paesaggi che mi abbiano fatto un’impressione così profonda nella mente. Guardando le opere naturali di Dio, avevo l’impressione che il cuore stesse salendo al cielo. Non potevo fare a meno di dire: “Le tue opere sono grandi e meravigliose, Signore, Dio onnipotente”. Guardavo le alte rocce intervallate dalle potenti cascate. Le montagne che dominano il cielo per poi scendere per centinaia di metri nello strapiombo dove un ruscello stava rumorosamente creando un nuovo sentiero. Ero spaventata mentre guardavo questo paesaggio. Ho riflettutosulle cose che i miei occhi stavano contemplando. Qual era la grandezza del Dio vivente che possedeva e controllava questi meravigliosi luoghi della terra, mantenendo al suo posto le montagne, sottomesse alla sua volontà. Oh, che potenza e che maestà ha il nostro Dio! Lui stesso è la roccia dei tempi. (5MR 18.1-2)[2].

Ellen White è colpita dalla bellezza della vegetazione sulle montagne. La sua mente le ricorda l’amore di Dio per noi, facendole provare una particolare fiducia nell’amore di Dio per lei.

Queste montagne ricoperte da alberi della foresta e da alte rocce di ogni forma immaginabile, sono splendidamente decorate con abeti, tsughe e faggi. La combinazione di colori è bella come un bouquet. Le montagne sono inoltre cosparse di fiori di un bianco così candido che sembrano palle di neve. Tutta la bellezza e la meravigliosa grandezza delle cose della natura sono aperte ai nostri sensi per capire meglio l’amore di Dio per l’essere umanoe per trarre degli insegnamenti dalla sua saggezza e dalla sua potenza. Queste cose che i miei occhi vedono mi conducono personalmente e con fiducia al mio Padre celeste, perché lo riconosco come fonte di tutte le nostre benedizioni (5MR 19.1).

Dai bellissimi paesaggi svizzeri, questo “libro della natura”, E. White trae delle lezioni per la nostra vita quotidiana.

Se i nostri cuori fossero addolciti e sottoposti all’amore di Dio, sarebbero aperti a discernere la sua misericordia e la sua bontà che sono espresse in tutti gli arbusti e nell’abbondanza di fiori che sbocciano, che incontrano il nostro sguardo nel mondo di Dio. Le foglie delicate, i fili d’erba, gli alberi che crescono: tutto è un’espressione dell’amore di Dio per i suoi figli. Ci dicono che Dio è un amante della bellezza. Attraverso il libro della natura, ci parla della perfezione della bellezza del suo carattere. Le belle foreste si estendono davanti a noi e i boschetti dove gli uccelli si riuniscono e cantano i loro canti di lode e la loro allegra e gioiosa musica dovrebbero risvegliare nei nostri cuori il canto e la gratitudine verso Dio. Il Signore vuole che ci rallegriamo delle opere della sua creazione… (5MR 19.2).

La bellezza celeste è indescrivibile ma Ellen White, ispirandosi sempre ai paesaggi svizzeri, ci dice che questi possono darci un’idea del cielo.

Abbiamo bisogno di una maggiore semplicità naturale e di una spiritualità di gran lunga superiorea quella attuale per poter leggere correttamente le pagine del libro della natura che Dio ha aperto davanti a noi(5MR 20.1).

Dio vuole che le scene della natura incoraggino i figli di Dioa godere della bellezza pura, sobria e tranquilla con cui il nostro Padre decora la nostra casa terrena… Desideriamo imparare la lezione di Dio dal suo libro. I cieli sono puri e belli mentre sulla terra abbiamo solo delle deboli rappresentazioni di questi bei colori. Possiamo spingere al massimo l’immaginazione per catturare le glorie che rappresentano nel paradiso di Dio… (5MR 20.2).

Interessante come dal paesaggio naturale della Svizzera, Ellen White senta l’esaltazione del suo essere e ci porti al paradiso celeste. Parla di fontane d’acqua, di alberi e di fiumi.

Abbiamo nelle cose gloriose della natura una semplice ombra dell’originale, che vedremo in tutta la sua bellezza nel paradiso di Dio. Impariamo le preziose lezioni della natura concepita da Dio. Tutte queste bellezze terrene e temporali devono essere apprezzate in quanto voce di Dio che ci parladei tesori e delle glorie dell’invisibile e dell’eterno (5MR 21.2).

Ellen White continua estasiata; sì, perché dice che non trova le parole per descrivere la bellezza di quello che ha visto in Svizzera. Questo è tanto più straordinario in quanto aveva già avuto delle visioni del regno dei cieli.

È impossibile per me descrivere il paesaggio che ho visto durante questo viaggio. È estremamente impressionante[3]… In occasione del nostro primo giorno a Basilea, a mezzogiorno, ci siamo fermati sotto i possenti rami di una grande quercia… (5MR 21.3).

Da Basilea a Tramelan, Ellen White si ferma a Laufen per il pranzo.

Vicino a noi c’era una grande roccia che si ergeva ripida partendo dalla strada… il nome di questo posto era Laufen, a 23 km da Basilea. Sara McEnterfer ha preparato il pranzo che abbiamo poi consumato sull’erba… (5MR 22.1).

In serata il gruppo è arrivato a Moutier dove Ellen White ha trascorso la notte, per poi ripartire, il mattino seguente dopo colazione, per Tramelan. Ancora una volta, è rimasta colpita dai paesaggi, soprattutto quelli di Tramelan.

A Moutier, Ellen White e il suo gruppo erano
alloggiati all’Hotel De La Couronne, che esiste
ancora oggi. L’immagine in bianco e nero risale
al secolo scorso.

L’intero viaggio è stato interessante grazie ai paesaggi meravigliosi. Dopo aver percorso una cinquantina di km, ci siamo fermati una notte a Moutier, un bel villaggio situato a valle… Abbiamo trovato una buona sistemazione per trascorrere la notte e la mattina presto abbiamo fatto colazione nella nostra camera con pane e latte caldo. Siamo arrivati a Tramelan verso mezzogiorno… Tramelan è uno dei posti più belli di tutta la Svizzera. È in alta montagna. C‘è molta neve in inverno mentre le estati sono piuttosto calde (5MR 22.3).

A Moutier, Ellen White e il suo gruppo erano alloggiati all’Hotel De La Couronne, che esiste ancora oggi. L’immagine in bianco e nero risale al secolo scorso.

Altri viaggi in Svizzera

Il paesaggio che abbiamo attraversato era estremamente maestoso per dare una descrizione paragonabile al paesaggio così com’è veramente… abbiamo visto il più interessante e grandioso paesaggio che i miei occhi abbiano mai visto… Nel cuore di queste montagne rocciose ci sono delle gallerie, una dopo l’altra, spesso anche vicine tra loro (10MR 367.2).

Pensavamo di non dover vedere niente di più grande e suggestivo delle altezze rocciose del Colorado, ma questo paesaggio supera di gran lunga tutto quello che abbiamo mai visto… (10MR 367.3).

Sentiamo l’ispirazione poetica di Ellen White che ci eleva con lei al divino.

Guardando le aperture in queste rocce (le grotte che si aprono alla vista, i profondi canali alimentati dalle potenti cascate) e le rocce di ogni forma immaginabile, diciamo: “Che meraviglia, Signore, le tue opere in tutta la terra”. I tocchi morbidi e sottili disegnati dal grande Artista nella splendida disposizione di un manto di un vivace verde scuro, questa bella combinazione di colori per coprire le rocce irregolari! Poi le profonde gole, i ruscelli rumorosi e veloci e le grandi montagne coperte di alberi della foresta nei loro magnifici manti estivi! La vista è estremamente bella e presenta ai sensi idee così alte e sacre che ci ricordano Dio, il nostro Creatore(10MR 368.1).

Questa bellezza dei paesaggi svizzeri fa sì che Ellen White veda nella sua mente il giardino dell’Eden, la gloria del mondo antidiluviano e l’ingratitudine degli uomini di allora. Avevano dimenticato il Creatore di tutto questo. Facciamo in modo da non ripetere lo stesso errore.

Ma tutte queste cose non hanno ispirato in loro (negli antidiluviani) amore e gratitudine verso il creatore di tutto. Consideravano tutte queste cose preziose delle montagne e le cose gloriose delle valli come esclusivamente di loro proprietà… (10MR 368.2). Mi tornavano alla memoria alcuni esercizi di meditazione. Nella mia mente, c’erano immagini delle glorie dell’Eden(10MR 369.1).

Ellen White rimane assolutamente colpita dal fascino dei paesaggi svizzeri e dalla qualità delle strade e dei lavoratori svizzeri (già all’epoca!).

Non potremmo mai descrivere il paesaggio perché è indescrivibile. La vista della Svizzera in carrozza mi fa venire voglia di viaggiare di più… Le stradesono mantenute in ottime condizioni. Gli uomini sono sempre occupati e danno l’impressione di saper spaccare molto bene le pietre. Questa pietra è costantemente mantenuta a punto e queste strade sono bianche come la calce e piatte come il terreno. Non c’è nessun dislivello, nessun buco, nessun pantano per strada o altre cose simili. Quando piove, gli uomini hanno il compito di togliere tutto il fango dalla strada… è raro che voli della polvere, data la cura riservata alle strade… (10MR 370.1).

Una caratteristica delle montagne svizzere è che si ergono dalla valle fino a molto in alto in un unico pezzo, secondo le affermazioni sorprese di Ellen White.

Le montagne si ergono bruscamente e sembrano elevarsi fino al cielo. Alla mia sinistra c’è un grande castello arroccato in cima a una montagna… Le cime raggiungono quasi il cielo… Contempliamo paesaggi che sembrano indescrivibilmente grandi ai nostri occhi. Le cime delle montagne si innalzano molto in alto, rocce di forma gigantesca e sorprendentemente splendide… (Manuscript 62, 1886, p. 26-27).

Oh, com’è bella la Svizzera! Così bella che quando Ellen White prende la sua penna per scrivere una lettera a una persona a proposito di un argomento diverso, comincia descrivendo la bellezza di quello che aveva appena contemplato.

Oh, che paesaggio! Nessuno può dire che cosa sia la Svizzera senza aver percorso la strada in carrozza. Ho parlato tre volte a Tramelan… Lunedì siamo andati a Bienne… Abbiamo percorso circa 24 km sulla strada più bella, contemplando il paesaggio più maestoso che abbia mai visto. Ma questa lettera non ha lo scopo di descrivere il paesaggio ma serve per parlare di altro (21MR 312.1-2).

Il 24 dicembre 1886, Ellen White ha percorso un tragitto in treno e in slitta da Basilea a Tramelan, passando per Tavannes. Descrive ancora una volta la bellezza del paesaggio sotto la neve, che la fa ritornare alla sua infanzia.

La mattina presto abbiamo preso le macchine per Tramelan. Abbiamo aspettato un’ora a Tavennes, per poi andare a Tramelan… Abbiamo viaggiato lentamente e gli alberi erano molto belli, coperti di neve pura e fresca. Alcuni alberi erano stati abbattuti, uno di questi era quasi stato sradicato. Non penso di aver visto mai nulle di simile in bellezza: i grandi alberi sempreverdi, i loro rami carichi di neve. È un’immagine di una bellezza unica. Non vedevamo uno spettacolo di simile portata da tanti anni. Mi ha ricordato il mio paese, all’epoca della mia giovinezza, passando attraverso le foreste di pini e gridando di gioia davanti alla bella immagine che mi si presentava davanti. Non avevo mai visto niente che mi ricordasse così bene la scena di quel mattino… Infine, il figlio del fratello Roth è venuto con una slitta per noi e abbiamo fatto la nostra prima passeggiata in slitta dopo molti anni(5MR 25.1).

A Ginevra, Ellen White contempla il quartiere “La Jonction”, un luogo dove il Rodano, con le sue limpide acque blu, entra in contatto con l’Arve (qui lei lo chiama “Ginevra”), con le sue acque argillose. Più tardi, ne trarrà una lezione sul rapporto tra bene e male. Quando sono insieme, anche se all’inizio riescono a restare separati, finiscono poi per mescolarsi tra di loro.

« La Jonction », a Ginevra. Ai tempi di
Ellen White questo ponte non esisteva.
Secondo le sue indicazioni, deve aver visto
questo paesaggio dalla nostra sinistra.

Abbiamo camminato a lungo su una grande altura e abbiamo visto il punto di incontro delle acque: il Rodano e la Ginevra. Uno è blu scuro, l’altro grigio; e anche se i fiumi si incontrano, non perdono immediatamente i loro colori fondendosi tra di loro. Ginevra è un luogo bellissimo… Abbiamo davvero apprezzato la nostra passeggiata di due ore (Ms30-1885.2).

“La Jonction”, a Ginevra. Ai tempi di Ellen White questo ponte non esisteva. Secondo le sue indicazioni, deve aver visto questo paesaggio dalla nostra sinistra.

Esatto! Ellen White ha frequentato le terme pubbliche di Ginevra. All’epoca era un po’ malata e i bagni caldi l’hanno aiutata. Ancora una volta si trova a elogiare la bellezza di Ginevra e dei suoi dintorni.

Ho fatto due bagni molto caldi a Ginevra nelle terme pubbliche che si trovavano proprio di fronte casa del fratello Bourdeau[4]. Adesso mi sento meglio. Ginevra è considerata come il luogo più ricco e bello della Svizzera. Da qui, abbiamo visto il monte Bianco ergersi alto e nevoso tra le montagne… Visiterò di nuovo tutti questi luoghi, se Dio vuole(Lt96-1886.5). Ginevra è un posto bellissimo. Mi piacerebbe vivere qui più che in qualsiasi altro luogo dove sono stata fino ad ora, se solo non ci fosse così tanta nebbia (Lt38-1885.1).

Esatto! Se non fosse stato per la nebbia di Ginevra, Ellen White forse si sarebbe trasferita in Svizzera. Beh, è anche vero che era il 1885 e che l’anno seguente conoscerà la Svizzera tedesca… Mi permetto di prendere un po’ in giro gli svizzeri. Anche io, come Ellen White, sono straniero e conosco la Svizzera da Ginevra a Zurigo e dal Cantone dei Grigioni al Canton Giura. Secondo me, non c’è niente da dire! È un paese benedetto sotto tutti gli aspetti.

Che queste parole di Ellen White, abituata ad avere delle visioni del regno dei cieli ma che resta estasiata di fronte alla bellezza della natura svizzera e del lavoro attento dei suoi abitanti, ci parlino ancora adesso. Che coloro che vivono in Svizzera non dimentichino mai il privilegio che Dio concede loro.

Noi, avventisti del 7° giorno, popolo tratto dal Signore secondo Apocalisse 14:6-7 per proclamare la Buona Novella del ritorno di Cristo, possiamo usare la bellezza di questa natura per trasmettere l’amore di Dio intorno a noi facendo riferimento a essa. Questa natura che egli ha affidato nelle nostre mani al momento della creazione, ma che si degrada a vista d’occhio a causa dell’egoismo umano (2 Timoteo 3:1-5). Che il sabato, al centro del nostro messaggio, possa essere presentato come Buona Novella, con saggezza, intelligenza e amore.

Non lasciamo solo agli ecologisti e ai politici il compito di avvertire il mondo delle nostre responsabilità nei confronti della natura. Presentiamolo anche e soprattutto come un progetto originale di Dio, come la Bibbia lo dimostra da migliaia di anni. Vediamo dunque davanti a noi la veridicità della Scrittura.

Che il meraviglioso ma fragile paesaggio svizzero che si degrada (ghiacciai che si sciolgono, siccità, eccesso di piogge) possa essere un libro aperto del messaggio d’amore di Dio per noi e della responsabilità che come esseri umani abbiamo nei confronti della natura.

Rivan Dos Santos, Prof. di storia e archeologia, Facoltà avventista di Teologia -Francia


[1]Ellen White menziona spesso la bellezza del Colorado.

[2]MR: Manuscript Releases: LT: Letters;

[3]Is too awfully grand, in inglese.

[4]Bourdeau abitava a Chantepoulet 12, secondo EGWE (Ellen White in Europe) 145.5.

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