E Dio fece il vento

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I modelli usati per descrivere gli attuali tassi di erosione da parte di acqua e vento non includono sicuramente quanto illustrato da Genesi 8:1

Nel 2017 ho scritto “Why Science Gets Origins So Wrong” (letteralmente, Perché la scienza si sbaglia sulle origini), una rubrica proprio sul perché la scienza sbaglia parlando delle origini del mondo. Questo perché due presupposti della scienza sono entrambi falsi: (1) solo le cause naturali possono spiegare gli effetti naturali e (2) la costanza della natura.

Voglio approfondire di più i motivi per cui la seconda premessa, la costanza della natura, non fa che garantire gli sbagli della scienza sulle origini.

Per cominciare, la scienza è un’epistemologia, serve cioè a cercare la conoscenza. Sapere che lo zucchero è dolce è diverso dal sapere che 2+2=4, diverso a sua volta dal sapere che tutto il rame conduce l’elettricità, anche se in tutti e tre gli esempi si parla di “sapere”.

La scienza è anche un’epistemologia empirica; è una conoscenza derivata dai nostri sensi, sia da soli (fissando le nuvole) che aiutati (distruggendo particelle subatomiche al CERN, l’Organizzazione europea per la ricerca nucleare, e utilizzando potenti sensori e computer che analizzano il risultato finale). Assaggiando lo zucchero e usando i nostri sensi (empirismo), sappiamo che lo zucchero è dolce; questo non è il metodo grazie al quale veniamo a sapere che 2+2=4.

Come epistemologia empirica, la scienza lavora per induzione o “inferenza induttiva”, il processo di dedurre partendo da specifici esempi e arrivando a un’affermazione generale. L’inferenza induttiva è come arriviamo a sapere, per esempio, che tutto il rame conduce l’elettricità. Prendendo ad esempio alcuni pezzi di rame che conducono l’elettricità (il particolare), ne deduciamo che tutto il rame abbia questa caratteristica (il generale), pur non avendo testato tutto il rame; non abbiamo modo di sapere se la frase “tutto il rame conduce l’elettricità” è effettivamente vera, ma deduciamo che sia così.

Se mettiamo insieme tutti questi termini, otteniamo una strana frase: “epistemologia empiristica induttiva”. Non riguarda solo come abbiamo imparato a dividere l’atomo o andare su Marte, ma anche come viviamo la nostra vita quotidiana. Girando la chiave per l’accensione della macchina (empirismo), supponiamo che la prossima volta che gireremo la chiave per accendere la macchina, questa farà lo stesso (induzione).

Et voilà! Abbiamo appena applicato l’epistemologia empiristica induttiva.

Tuttavia, come può testimoniare chiunque abbia mai avuto la batteria dell’auto scarica, girare la chiave dell’accensione non costituisce una garanzia che l’auto partirà. Questo è un problema chiamato (abbastanza poeticamente) “il problema dell’induzione”, che aiuta a spiegare perché la premessa della costanza della natura porta la scienza a sbagliare la teoria sulle origini.

Cominciamo con il diluvio di Noè. La Scrittura dice che ogni arcobaleno è un segno della promessa di Dio: “Le acque non diventeranno più un diluvio per distruggere ogni essere vivente” (Genesi 9:15). Il diluvio fu quindi un evento soprannaturale che non si ripeterà mai più. E non solo il diluvio stesso è stato un evento soprannaturale unico, ma lo è stato anche il modo in cui le acque del diluvio sono “scomparse” dalla terra. “Dio fece passare un vento sulla terra e le acque si calmarono” (Genesi 8:1).

Questo versetto afferma che Dio ha usato il vento per asciugare l’acqua che aveva coperto tutta la terra. Non sappiamo quanto sia stato veloce questo vento o per quanto tempo abbia soffiato, ma nessun zefiro primaverile avrebbe potuto ridurre le acque, proprio come è avvenuto nel lasso di tempo dal diluvio universale a quando Noè è potuto uscire dall’arca.

Ellen White elaborò l’idea di un vento soprannaturale dopo l’alluvione: “Ovunque affioravano cadaveri di uomini e bestie. Il Signore, non volendo lasciarli decomporre all’aria aperta, fece in modo che la terra diventasse un enorme cimitero. Un vento impetuoso che doveva asciugare quel mare di fango, mosse le acque con grande forza tanto da abbattere le cime di alcune montagne e accumulare sui cadaveri alberi, massi e terra. Allo stesso modo l’oro, l’argento, il legno pregiato e le pietre preziose, tutte le ricchezze che prima avevano rappresentato la bellezza e il potere, l’interesse supremo degli uomini vissuti prima del diluvio, furono seppelliti in modo che non si potessero più vedere né trovare facilmente. Potenti ondate trascinarono su questi tesori una così grande quantità di terra e rocce da formare in alcuni casi delle montagne”.

Un vento che usa l’acqua per portare via le cime delle montagne? Che copre i cadaveri con alberi, massi e terra? Che è abbastanza potente da riuscire a sotterrare argento, oro e altre pietre preziose, formando delle montagne sopra di essi? Il tutto in solamente qualche mese di tempo?

Ma dai! Che tipo di vento, come lo conosciamo adesso, potrebbe fare quello che abbiamo appena letto? Si tratta di un evento sconosciuto, anche se la scienza suppone che le leggi fisiche della natura che esistono ora ci sono sempre state (questa è un’inferenza induttiva che va indietro invece che in avanti).

Tuttavia, quello che adesso conosciamo non corrisponde a quanto riportato nella Scrittura e da Ellen White. I modelli usati per descrivere gli attuali tassi di erosione da parte di acqua e vento non includono sicuramente quanto illustrato da Genesi 8:1 (non possono, perché la scienza esclude le cause soprannaturali). Così alcune formazioni rocciose che, seguendo i tassi attuali, si sarebbero formate in milioni di anni, sono state in realtà create in qualche mese o settimana, in seguito a questo vento soprannaturale, o, come lo ha descritto Ellen White, poiché “Potenti ondate trascinarono su questi tesori una così grande quantità di terra e rocce da formare in alcuni casi delle montagne”.

Usando l’inferenza induttiva, cioè deducendo che ciò che accade oggi (il particolare), sia ciò che è accaduto nel lontano passato (il generale), la scienza spiega un determinato evento in un lasso di tempo di milioni di anni, evento che in realtà è avvenuto in maniera soprannaturale in pochi mesi di tempo. Supponendo la validità della costanza della natura, gli scienziati deducono in maniera induttiva che il passato è come il presente; ma poiché non è così, commettono un errore su quanto tempo fa si sono verificati determinati eventi, un altro dei motivi per cui la scienza sbaglia le origini del mondo.

Clifford Goldstein è il redattore della Guida allo studio personale della Bibbia: Scuola del Sabato per adulti. Il suo ultimo libro, “Baptizing the Devil: Evolution and the Seduction of Christianity” (letteralmente, Battezzare il diavolo: evoluzione e seduzione del cristianesimo), è disponibile presso la Casa Editrice Pacific Press.

Di Clifford Goldstein

Fonte: https://www.adventistreview.org/church-news/story13143-cliffs-edge-and-god-made-a-wind

Tradotto da Tiziana Calà

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