“HO PRESO IL RESTO DAL CESTINO DELLE OFFERTE…”

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… lo sguardo del diacono è stato impagabile.

Per arrivare a scuola, all’inizio degli anni ’90, quando ancora vivevo in Albania, dovevo passare da una chiesa, una moschea e due santuari. Durante il comunismo questi edifici erano stati trasformati in depositi per le aziende ma con l’arrivo della democrazia erano stati velocemente ripuliti e riscaldati con alcune candele.

Il giorno degli esami, molti dei miei compagni di scuola si fermavano per mettere delle monete nelle crepe delle pareti di quei “luoghi sacri”, in modo che Dio li aiutasse. Anche il giorno degli esami di fine anno fecero la stessa cosa. L’atea in me era stata scossa dal gesto e, tirando fuori una banconota dalla tasca, dissi: “Senti, ho questi soldi e non voglio sprecarli nel santuario. Vediamo se Dio mi fa bocciare agli esami”.

Quella era la mia paghetta! Mio padre me l’aveva data per viziarmi un po’ dopo gli esami, cosa che in qualche modo avevo fatto. E sono andata anche meglio del previsto.

Alla fine degli anni ’90 mi trovai a cercare delle risposte molto più grandi di quelle richieste nei fogli d’esame. La seconda o la terza volta che visitavo la chiesa avventista della mia città mi passò davanti il cestino delle offerte. Tirai fuori l’unica banconota che avevo in tasca e la misi nel cestino, prendendo il resto per il tragitto di ritorno con l’autobus. Il diacono era esterrefatto e in quel momento realizzai che forse non avevo avuto esattamente una bella idea. Nella mia testa quelli erano ancora i miei soldi che stavo offrendo generosamente perché mi era davvero piaciuta la storia missionaria e anch’io volevo dare il mio contributo. Dopo quell’episodio, ho imparato a pianificare prima le mie offerte.

Ho lasciato l’Albania per andare a studiare a Roma, dove il Signore mi ha circondato di amici avventisti che mi parlavano apertamente delle gioie e delle difficoltà delle offerte e delle decime. Iniziavo a vedere il denaro come più una proprietà del Signore che mia. Decisi quindi di iniziare a restituire la decima dal piccolo stipendio del mio lavoro part-time, dalla borsa universitaria, dai soldi ricevuti per il compleanno, etc.

Più tardi, dopo essermi sposata e trasferita in Irlanda, ho provato una grandissima gioia nel ricevere il mio primo stipendio perché finalmente potevo restituire la decima! È stata una benedizione quella di sperimentare l’aiuto di Dio ed essere capace di ringraziarLo in maniera tangibile, attraverso la decima. Dopo aver riflettuto su questo aspetto del mio percorso spirituale, sono diventata più umile.

Sono passata dall’essere atea a essere una seguace di Cristo, dal pensare “questi sono i miei soldi” a credere che “è tutto Tuo”.

“Portate tutte le decime alla casa del tesoro, perché ci sia cibo nella mia casa; poi mettetemi alla prova in questo dice il Signore degli eserciti; vedrete se io non vi aprirò le cataratte del cielo e non riverserò su di voi tanta benedizione che non vi sia più dove riporla” (Malachia 3:10).

Lindita Vani lavora nei dipartimenti delle comunicazioni e in favore delle donne della Divisione del Pacifico del Sud.

Di Lindita Vani

Fonte: https://record.adventistchurch.com/2018/04/03/i-took-change-from-the-offering-basket/

Tradotto da Tiziana Calà

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