Buone notizie per i genitori moderni

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Ho attraversato il momento peggiore del mio percorso di genitore dopo la nascita del nostro secondo figlio. Cercavo di dividermi tra un neonato che non dormiva e un bambino piccolo molto emotivo. Mi sentivo come se fossi alla deriva su una barca priva di ancora, colpito dalle onde dei “dovresti” e “non dovresti”.

Viviamo in un mare vorticoso di consigli e informazioni. Cerchiamo disperatamente di tenere il passo con le 10 cose che tutti i genitori dovrebbero sapere, i 12 errori che i neo-genitori commettono e le 17 abitudini delle famiglie felici. Ma finiamo per sentirci confusi da questi consigli contrastanti, colpevoli per le nostre imperfezioni e spaventati all’idea di fare del male ai nostri figli.

Sue Palmer, autrice di Toxic Childhood (letteralmente, Infanzia tossica) dice: “La maggior parte dei genitori sta facendo del proprio meglio in un mondo dove gli obiettivi non solo si continuano a spostare, ma sono proprio scomparsi… In un mondo di tumultuosi cambiamenti, la fiducia scarseggia. Le certezze morali e sociali [delle generazioni precedenti] sono state annullate e sembra che non ci sia nulla da mettere al proprio posto”.

Disperata, ho cercato la saggezza dei miei antenati nella Bibbia. Ero stufa delle mode volubili di internet e avevo proprio bisogno della saggezza immutabile e senza tempo di mia nonna.

Ho preso la Bibbia alla ricerca di piccoli consigli, finendo per trovare qualcosa di molto meglio. La Bibbia mi ha mostrato una grande visione, un “quadro generale”, che ha messo in prospettiva la vita e il ruolo del genitore. Il suo messaggio mi ha aiutato a trovare la chiarezza, la fiducia e il coraggio di cui avevo bisogno per crescere la prossima generazione.

Photo Credit: StefaNikolic—iStock

Oltre la felicità

Il mondo moderno sta lavorando sodo per convincerci che l’obiettivo finale della vita è essere felici. Ci viene sempre detto: “Fai tutto quello che ti rende felice, segui il tuo cuore”. Se chiedi ai genitori moderni cosa desiderano per i propri figli, riceverai questa risposta all’unisono: “Vogliamo solo che siano felici!”. E così diventiamo dipendenti delle emozioni dei nostri figli, facendo del nostro meglio per assicurare loro felicità e successo.

Ma c’è un problema: più rincorriamo la felicità, meno ci sembra di trovarla. Nel mondo occidentale, i tassi di depressione e di malattie mentali sia tra gli adulti che tra i bambini non sono mai stati così elevati. Se l’unico scopo della vita è quello di essere felici, allora la maggior parte sta fallendo in malo modo.

Ma la buona notizia della Bibbia è che siamo stati tutti creati per molto di più della mera felicità. I capitoli iniziali della Bibbia mostrano come l’uomo sia stato fatto a immagine del Creatore per uno scopo più grande. Siamo stati creati per onorare Dio, vivendo in armonia con il creato e facendo del bene agli altri.

Ne consegue che essere genitori non significa rendere sempre felici i nostri figli, ma aiutarli a vivere il loro scopo che hanno ricevuto da Dio, in relazione con Dio, con il Suo creato e con le altre persone.

Ricerche recenti hanno mostrato che inseguire i sentimenti positivi e scappare da quelli negativi non porta a una soddisfazione a lungo termine. Il segreto di una vita felice è da ricercarsi nella relazione con l’altro e in uno scopo di vita più grande.

Ironicamente, se smettessimo di focalizzarci sul far sentire bene i nostri figli e cominciassimo ad aiutarli a vivere in linea con il proprio scopo, di fatto daremo loro le migliori possibilità per sentirsi soddisfatti a lungo termine.

Non serve essere perfetti

Se la moderna psicologia popolare ci ha insegnato qualcosa è che “è tutta colpa dei genitori!”. Naturalmente quando diventiamo genitori, iniziamo a preoccuparci di quello che i nostri figli racconteranno allo psicologo da qui a 20 anni. Siamo spaventati all’idea che i nostri errori e imperfezioni possano “danneggiare” i nostri figli per sempre.

I genitori, così come i figli, sono stati creati con lo scopo di rendere gloria al Signore, di vivere in armonia con il creato e di fare del bene agli altri. Il problema è che siamo umani. La Bibbia ci presenta in maniera chiara i nostri limiti; riconosce che tutti noi, adulti e bambini, abbiamo la tendenza a non vivere seguendo lo scopo creato dal Signore.

A volte penso che l’essere genitore abbia tirato fuori il peggio di me. Le richieste e le decisioni sono così incessanti che sembra quasi impossibile mantenere la calma e la serenità. Uno dei miei momenti da “cattiva madre” è stato quando il nostro secondogenito aveva appena imparato a camminare. Stava girovagando per il giardino quando il suo fratellino di tre anni arrivò e lo spinse. Ero così arrabbiata e vergognata del fatto che mio figlio avesse fatto una cosa simile che lo rincorsi e…. lo spinsi anch’io! L’essere genitori sembra essere costellato di questi momenti in cui diciamo e facciamo cose di cui poi ci pentiamo amaramente.

La Bibbia descrive il mondo in cui viviamo come “caduto”, imperfetto. In questo mondo, i genitori non potranno mai essere perfetti, ma avranno un impatto sia positivo che negativo sui figli. Ne consegue che neanche i figli saranno perfetti. E in questo mondo caduto, non possiamo impedire che le cose negative avvengano ai nostri figli. Tutto questo può farci sentire colpevoli e impotenti.

Ma la Bibbia ci dà un’altra buona notizia: un genitore perfetto esiste ed è Dio. Lui ci invita a rinunciare al nostro essere adulti, anche solo per un momento, per andare ai Suoi piedi come bambini. Se confessiamo umilmente le nostre mancanze, il Signore ci adotterà nella Sua famiglia spirituale. Ci perdona con la morte di Gesù, il figlio perfetto, e ci riempie della Sua forza per riprovare a essere migliori.

Non abbiamo il controllo del mondo dei nostri figli ma il nostro Padre sì, ce l’ha. E si occupa di tutto, sia delle cose belle che di quelle brutte, sempre per il bene dei Suoi figli spirituali. Quando raggiungiamo i limiti delle nostre capacità umane, possiamo volgerci al Padre celeste e riposare nella Sua infinita compassione e forza.

Gli esperti stanno esortando i genitori a rinunciare alla dannosa mentalità del perfezionismo per puntare invece sull’essere “abbastanza bravi”. Le nostre imperfezioni e i nostri errori possono diventare delle opportunità per mostrare ai nostri figli come vivere la vita in questo mondo imperfetto. Possiamo mostrare loro come chiedere scusa, come rimetterci in piedi dopo una caduta e come fare del nostro meglio.

Meno letture

In quest’era dell’informazione, si è tentati di prendere i nostri dubbi di genitore e portarli direttamente dal “Signor Google”, iniziando a cliccare una lista infinita di articoli da leggere. Ma così facendo, ci viene più facile preoccuparci dei piccoli dettagli della vita dei nostri figli, dimenticandoci invece quello che conta davvero. A un certo punto, mi sono resa conto che ero più preoccupata dal numero di porzioni di verdure che i miei figli mangiavano invece di chiedermi se stavano imparando a essere gentili!

Ma la buona notizia è che nella Bibbia, Dio ha stabilito una serie di valori senza tempo che ci possono aiutare a dare le giuste priorità a quello che conta realmente quando si tratta di crescere i propri figli.

I valori divini sono facili da riassumere. Gesù afferma che tutte le leggi e i comandamenti della Bibbia sono espressioni d’amore, l’amore per Dio e per gli altri. Amare Dio significa riconoscerLo come nostro Creatore e adorare solo Lui. Amare gli altri significa impegnarci per il loro bene.

Quando la nostra mente è riempita di troppe informazioni sull’essere genitori, la Bibbia ci aiuta a fare un passo indietro, ricordandoci i valori fondamentali che vogliamo trasmettere alla nostra famiglia.

Non siamo soli

Una delle ragioni principali per cui l’essere genitori al giorno d’oggi è così difficile è che, per la prima volta nella storia, stiamo cercando di affrontare questo incarico da soli. Molti di noi si sono allontanati dalle famiglie di origine, sentendosi adesso piuttosto isolati.

Oltre al problema della distanza, molti dei nostri genitori lavorano ancora a tempo pieno e non riescono ad aiutarci durante la settimana. I rapporti con i vicini sono più superficiali rispetto al passato. Ci potrà quindi sembrare che, di base, siamo solo noi (mamma, papà e figli) a portare avanti questa battaglia contro il mondo.

Ma la buona notizia è che la Bibbia ci dice che non dobbiamo farlo da soli. Dio ha sempre voluto che le persone facessero parte di una comunità più grande, legati insieme da valori condivisi. Gesù ha invitato le persone, giovani o vecchie, sposate o single, a diventare, attraverso la loro fede, figli di Dio. Coloro che accettano l’invito, si uniranno a questa nuova grande famiglia caratterizzata dall’amore per Dio e per gli altri.

Come genitori, è importante avere il supporto di questo genere di comunità, specialmente se la nostra famiglia allargata non è nelle vicinanze. Possiamo trarre beneficio dall’avere dei fratelli e delle sorelle spirituali, delle zie e degli zii, dei nonni e delle nonne, che ci sostengono nel difficile compito di educare i nostri figli a vivere lo scopo dato loro da Dio.

Quando, disperata, ho iniziato a leggere la Bibbia, la storia frenetica della nostra famiglia ha iniziato a scomparire nell’abbraccio di una storia molto più grande e importante. La mia confusione ha finalmente ceduto il passo alla chiarezza, il senso di colpa e la paura hanno lasciato spazio alla libertà e la mia insicurezza si è trasformata in coraggio e certezza, derivati dal conoscere il proprio posto nel piano del Signore. Questa sì che è stata davvero una buona notizia!

Il libro di Harriet Connor, Big Picture Parents: Ancient Wisdom for Modern Life (letteralmente, Un Quadro completo per i genitori: saggezza antica per la vita moderna) è disponibile presso Koorong e Amazon. Questo articolo è stato anche pubblicato sulla rivista At The Table. 

PUBBLICATO NELLA RIVISTA SEGNI DEI TEMPI.

Di Harriet Connor

Fonte: https://www.hopechannel.com/au/read/good-news-for-modern-parents

Tradotto da Tiziana Calà

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