LA CHIESA AVVENTISTA MONDIALE INVESTE IN ARMAMENTI?

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In un articolo diffuso da Adventist Today lo scorso 27 febbraio l’Unione Norvegese delle Chiese Cristiane Avventiste del 7° Giorno ha chiesto alla  Chiesa avventista mondiale di interrompere qualsiasi investimento in industrie collegate alla produzione di armamenti. A quanto pare, in alcuni social media è apparsa la notizia dell’esistenza, nel portafoglio in possesso dell’ufficio investimenti della Chiesa mondiale, di titoli della Bae Systems, multinazionale del settore aerospaziale e della difesa.

L’Unione avventista norvegese ha chiesto che al prossimo Comitato esecutivo della Chiesa mondiale sia messo all’ordine del giorno una revisione delle linee guida per gli investimenti, adeguandole a quelle della Regione transeuropea della denominazione (Ted), che vietano espressamente il finanziamento di qualsiasi azienda collegata alla produzione di armamenti.

Le linee guida approvate dagli esecutivi della Chiesa mondiale prevedono che «i comitati e le persone autorizzate a investire per conto della denominazione devono sempre essere consapevoli della loro responsabilità di amministratori. Guidati dallo Spirito Santo, devono impegnarsi, con prudenza e saggezza, a riflettere il Maestro sia nella forma sia nella sostanza. A livello pratico, ciò significa che gli investimenti diretti non saranno effettuati in quei rami industriali che non sono in linea con i valori degli avventisti del 7° giorno. Significa anche che i principi di integrità e correttezza regoleranno tutte le transazioni con le controparti».1

Il responsabile dell’ufficio investimenti, Timothy Aka, ha asserito che il suo staff è al lavoro per espellere dal portafoglio i titoli di aziende che sono collegate alla produzione di armamenti, che svolgono attività dannose per l’ambiente, che sfruttano i propri dipendenti. Data la particolare struttura del sistema previdenziale statunitense, il 60% dei fondi gestiti dall’ufficio finanziario della Chiesa avventista mondiale è costituito dai fondi pensione dei dipendenti di diverse organizzazioni della denominazione negli Stati Uniti. Il rimanente 40% è rappresentato da fondi destinati alle costruzioni e alle altre attività di varie istituzioni della Chiesa.

La notizia ha comunque destato un certo clamore e diverse reazioni da parte di membri e organismi ecclesiastici.

Gioele Murittu, tesoriere dell’Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del 7° Giorno (Uicca), ha affermato: “Siamo certi che gli organi preposti della Chiesa mondiale assumeranno tutte le iniziative idonee a rivedere il portafoglio dei titoli, orientando i propri investimenti secondo criteri compatibili con i valori evangelici a cui la Chiesa si ispira. Per parte nostra, ci impegniamo a dare corretta informazione sugli sviluppi della vicenda e a contribuire a un suo esito positivo”.

Ha poi aggiunto: “Comunque, di fronte alla preoccupazione manifestata da diversi, vorrei ricordare che nella Bibbia la dottrina del sacerdozio universale dei credenti insegna a non concepire la Chiesa solo nelle sue istituzioni, ma anche nella dimensione collettiva e globale di tutti i fedeli che la compongono. Dobbiamo inoltre essere consapevoli del fatto che nessuno degli individui e degli organismi che rappresentano la Chiesa, a qualunque livello e in qualunque posizione, è infallibile. Ognuno, dal semplice membro, al pastore, a qualsiasi rappresentante della Chiesa, è chiamato a vivere con coerenza i principi etici abbracciati quando ha risposto alla vocazione cristiana. Per questo motivo, ogni giorno, si impegna a riconsiderare il proprio operato e le motivazioni che lo ispirano, per correggere gli sbagli e assumere le responsabilità delle proprie decisioni, chiedendo agli uomini e a Dio di perdonare i propri errori”.

Storicamente la Chiesa avventista si distingue per aver promosso l’obiezione di coscienza all’uso delle armi.

Inoltre, già dal 1985 l’allora presidente della Chiesa avventista mondiale, Neal C. Wilson, e i 16 presidenti delle Regioni della Chiesa a livello globale, formularono una dichiarazione in cui si asseriva: “Le nazioni oggi spendono una fetta impressionante delle proprie risorse finanziarie per accumulare armamenti, nucleari e convenzionali, in quantità sufficiente a distruggere la civiltà umana così come la conosciamo. I canali di informazione ci mostrano milioni di donne e uomini che patiscono sofferenza e morte a causa della guerra e delle sommosse e sono costretti a vivere in condizioni di disagio e povertà. La corsa agli armamenti, con il colossale sperpero di denaro e vite umane, è una delle oscenità più evidenti del nostro tempo. Perciò è corretto e opportuno che i cristiani si impegnino a promuovere la pace. La Chiesa Avventista del 7° Giorno chiede con forza a tutte le nazioni di ‘trasformare le loro spade in vomeri d’aratro e le loro lance in falci’ (Isaia 2:4)”.2

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Note

1 Working Policy, Section S 85 10

È possibile leggere l’intera dichiarazione al seguente link: http://chiesaavventista.it/documenti-ufficiali/dichiarazione-della-chiesa-avventista-sul-divieto-di-vendita-di-armi-dassalto-ai-civili

Fonte: news.avventisti.it

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